giovedì 18 febbraio 2016

Corriere 18.2.16
I pellegrinaggi con truffa a Medjugorje
I pm di Milano: fedele raggirata, così la «consigliera spirituale» le ha sottratto 2 milioni di euro
di Luigi Ferrarella

MILANO Comunicava ai pellegrini le indicazioni patrimoniali che la Madonna di Medjugorje in prima battuta affidava, a suo dire, a una delle veggenti locali con le quali era in contatto: ma quando la Procura di Milano ha preso a intercettarla, la 69enne consigliera spirituale Antonietta Frau, detta «Adriana», non si è affidata alla protezione celeste ma alla più prosaica precauzione di distribuire un mazzo di schede telefoniche per parlare e far parlare solo su questi cellulari la cerchia di persone fidelizzate. Persone che portava a Medjugorje in pellegrinaggi griffati da una sedicente associazione religiosa torinese battezzata con il medesimo nome «Opus Mariae» di una invece vera (e ignara) omonima associazione di sacerdoti. E persone, come una facoltosa signora torinese, alle quali assicurava che la Madonna, tramite l’asserita intermediazione di una delle veggenti locali, Vikna Ivankovic Mijatovic, richiedesse ai fedeli di fare donazioni o prestiti alla sedicente «Opus Mariae». Sigla che, casualmente avendo come rappresentante legale il genero di «Adriana», ha così incassato almeno 2,2 milioni di euro (parte dei quali finiti su due banche in Bosnia) già solo dalla 65enne torinese, talmente coinvolta e condizionata psicologicamente non solo da negarlo con forza («Voi non potete capire… è un progetto più grande… di Gesù, della Madonna… sarà svelato un poco alla volta») ma addirittura da scomparire e rompere completamente qualunque rapporto con marito e figli.
Ora, sulla scorta di tre faldoni di indagini bancarie, di intercettazioni e di una perizia nella quale la psichiatra Maria Teresa Ferla evidenzia quanto «il livello di sradicamento quotidiano e la polarizzazione di ogni programma di vita» abbia esposto il «disturbo psicopatologico» della signora a «comportamenti di raggiro da parte di terzi», il pm Luisa Baima Bollone ritiene di poter almeno in questo caso dare un (non facile) inquadramento giuridico alla condotta di Frau e chiederne il processo per «circonvenzione di incapace» (a fronte invece della richiesta di archiviazione del genero Pierluigi Paladino). Un esito che può mettere in allerta anche i molti altri fedeli attratti nell’orbita dei controversi pellegrinaggi di «Adriana».
Il primo ad accorgersi che qualcosa non andava era stato il marito della vittima, che, religioso quanto la moglie, con lei aveva cominciato dal 2006 ad andare quasi ogni anno in pellegrinaggio nel santuario in Bosnia ed Erzegovina, e aveva convintamente aderito al suggerimento di «Opus Mariae» di dare in beneficenza 9 mila euro.
Ma dal 2010 inizia a notare nella consigliera spirituale «Adriana» atteggiamenti sempre più autoritari e vicini al fanatismo, compresa la prescrizione alla moglie di lasciare casa per passare almeno una settimana al mese in novene e digiuni presso «Opus Mariae» o per restare a Medjugorje per periodi consistenti. Fino ai primi sospetti sulla raffica di bonifici disposti dalla moglie. L’ultimo dei quali, da 300 mila euro, bloccato appena in tempo dalla segnalazione dell’avvocato della famiglia, Niccolò Bertolini, e dal sequestro chiesto dal pm al gip Giuseppe Gennari.