Corriere 17.2.16
Il paradosso della congiura al contrario
Il
complottismo a 5 stelle ieri ha raggiunto una vetta altissima, forse un
punto di non ritorno. Perché? Una congiura ha come scopo quello di
danneggiare la sua vittima, non di avvantaggiarla, portandola alla
vittoria. Eppure, Paola Taverna, in una trasmissione di Radio Cusano
Campus (Ecg Regione), ha sostenuto che nella corsa al sindaco di Roma è
in atto un complotto trasversale per far vincere i grillini. Con che
mezzi? Taverna sostiene che le altre forze politiche stanno scegliendo
candidati deboli come Bertolaso e Giachetti: altruismo democratico?
Sportività masochista? No, è un agguato. Perché — dice Taverna — il Pd,
tra governo e Rezione Lazio, non darebbe «più una lira» al sindaco 5
stelle, affossando nel profondo rosso del bilancio del Comune l’immagine
del Movimento. Più che un paradosso, è il teatro dell’assurdo. Oltre,
c’è solo l’esoterismo. Perché allora occuparsene? Perché ha un fondo
psicologico di verità: il Movimento ha una paura palpabile, dopo
esperienze negative a Livorno e Quarto, di dover essere giudicato non
per quello che dice o urla, ma per quello che riesce a fare sporcandosi
le mani con la politica.