Corriere 17.2.16
I 5 Stelle: a Roma un complotto per farci vincere
«Ci vogliono al Campidoglio per farci sfigurare»
E il Movimento sospende il candidato negazionista
di Fabrizio Caccia
ROMA
 «La prossima settimana avremo il nostro candidato sindaco», ha 
annunciato ieri mattina, a Radio Cusano Campus, la senatrice grillina 
Paola Taverna. Il suo sospetto, però, è che sia già in atto «un 
complotto» per far vincere a Roma il Movimento 5 Stelle. Possibile? Si 
dedurrebbe dal tipo di candidature lanciate dal centrodestra e dal 
centrosinistra: «La scelta di Bertolaso — argomenta la Taverna — mi ha 
lasciato perplessa tanto quanto quella di Giachetti. Diciamocelo 
chiaramente: questi stanno mettendo in campo dei nomi perché non 
vogliono vincere Roma e si sono già fatti i loro conti». Quali conti? Lo
 scenario del post elezioni ipotizzato dalla senatrice pentastellata 
sarebbe questo: «Al governo rimane Renzi, alla Regione Lazio Nicola 
Zingaretti... A livello economico, si sa, Roma dipende dagli 
stanziamenti regionali e da quelli statali». Ed ecco spiegato il 
complotto: «A Roma ora vogliono metterci il Movimento 5 Stelle per poi 
togliergli i fondi e fargli fare brutta figura...». Alessandro Di 
Battista condivide: «Quando saremo al governo della città, chiuderanno 
ogni rubinetto. Avremo tutti contro: governo, Regione, giornali locali 
gestiti dai palazzinari...».
E Beppe Grillo? Ieri era il giorno 
del debutto romano del suo spettacolo Grillo vs Grillo al Teatro 
Brancaccio, ma ha improvvisato uno show anche in strada a beneficio dei 
cronisti, indossando una maschera da tigre e un’altra da lupo. Al 
Brancaccio, ieri sera, c’era Ignazio La Russa di Fratelli d’Italia 
(«Sono qui a vedere Grillo come artista») subito fischiato da qualche 
attivista («Hai sbagliato spettacolo, vattene»). É andato da Grillo pure
 Roberto Giachetti, il candidato sindaco del Pd, che, ospite di 
#Corrierelive , aveva già rassicurato la Taverna («Complotto? Io sono in
 campo per vincere»).
Una giornata, in casa grillina, segnata 
dalla grana legata al prof. Antonio Caracciolo, tra i candidati alle 
«Comunarie» per Roma e noto per le sue frasi negazioniste. La comunità 
ebraica è insorta e in serata la candidatura di Caracciolo è stata 
sospesa: «La sua posizione era sfuggita — ha ammesso Roberta Lombardi, 
deputata M5S e tra i selezionatori dei 209 curricula —. Per noi la 
libertà d’espressione è fondamentale, ma prima viene la condanna 
assoluta del Genocidio». Anche a Napoli, ieri, i grillini hanno usato il
 pugno di ferro, espellendo in blocco i 36 attivisti che avevano 
partecipato «al gruppo segreto» su Facebook chiamato «Napoli libera» e 
«realizzato allo scopo di manipolare» l’esito del Meet Up per le 
comunali. Ma a Roma, infine, c’è burrasca pure nel centrodestra. La 
candidatura di Guido Bertolaso spacca Fratelli d’Italia: 21 esponenti 
(su 500) del partito hanno annunciato che voteranno per Francesco 
Storace sindaco.
 
