mercoledì 17 febbraio 2016

Corriere 17.2.16
Finalmente sul web i 13 mila fascicoli sulle stragi naziste (ne mancano 645)

C’ è tutto il carteggio su Kappler, un gran numero di documenti su Cefalonia, lo sterminio della risiera di San Sabba, le note del ministero della Guerra su crimini e massacratori e le liste di chi passò dalle file naziste alle poltrone di governo o ai vertici della giustizia tedesca. Sono tredicimila i documenti sulle stragi nazifasciste che la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha desecretato e messo online. Ma, a sorpresa, i 645 fascicoli occultati in quello che Franco Giustolisi definì l’Armadio della Vergogna, non ci sono. Così ieri, mentre fioccavano complimenti unanimi all’iniziativa c’è chi si è chiesto: perché non si possono «sfogliare» i faldoni delle stragi, da Sant’Anna di Stazzema a Marzabotto? Agli uffici della Camera spiegano che quei faldoni sono voluminosi da scannerizzare e si possono consultare, su carta, nell’archivio della Camera. Ma Carlo Carli, ex deputato ds, relatore di minoranza della commissione d’inchiesta che indagò sull’occultamento degli atti, in un angolo nascosto di Palazzo Cesi, obietta: «È molto importante ciò che ha fatto la presidente Boldrini. E credo che per lei non sia stato neanche stato facile realizzarlo. Ma auspico che i 695 fascicoli, alcuni dei quali solo di una o due pagine, vengano messi in rete e indicizzati (con la dovuta tutela dei dati sensibili). Così da far vedere a tutti come già nel ‘43-’45, i testimoni avessero indicato i responsabili di violenze indicibili sulla popolazione. Ma nessuno li perseguì. Un po’ perché l’esercito tedesco venne utilizzato durante la guerra fredda contro il blocco comunista. Un po’ perché se avessimo chiesto l’estradizione dei nazisti avremmo dovuto concederla per i fascisti che avevano compiuto stragi in Jugoslavia o in Grecia» .