venerdì 12 febbraio 2016

Corriere 12.2.16
Il sogno di Chiara, autistica e candidata
di Ernesto Menicucci

ROMA E se prima erano in cinque alle primarie del Pd per il sindaco di Roma, adesso sono in sei. La new entry , fuori tempo massimo e fuori regolamento, è Chiara Ferraro, 24 anni, ragazza affetta da autismo, che già nel 2013 si candidò alle comunali della Capitale: era con la lista Marino e raccolse 487 preferenze. Ora Chiara ci riprova ma per competere con gli altri (Roberto Giachetti, Roberto Morassut, Stefano Pedica, Domenico Rossi e Gianfranco Mascia) non aveva le firme necessarie a «validare» la candidatura. Alla scadenza del termine, Chiara ne aveva raccolte appena mille, rispetto alle 2.500 che servivano. E così, ovviamente, in base al regolamento è stata esclusa. Se non che, in suo favore, è scattata la solidarietà del comitato Giachetti, guidato dalla parlamentare Ileana Argentin che ha avanzato la proposta: «Abbiamo raccolte più firme di quello che sarebbe necessario. Gliele cediamo noi». Procedura che, in verità, sarebbe irregolare: chi ha firmato per una persona ha sottoscritto quella candidatura, non altre. Ma di fronte al valore simbolico della scelta di Chiara, tutto il Pd ha deciso di fare uno «strappo». Il primo a parlare è stato Matteo Orfini, commissario romano del partito: «Se il comitato per le primarie e gli altri candidati sono d’accordo, per me non ci sono problemi». Ok anche dal generale Rossi, sottosegretario alla Difesa del governo («realizziamo la sua aspirazione»), e da Mascia, già leader del «popolo viola» («benvenuta Chiara»). Così, ieri, è arrivata la fumata bianca, senza nemmeno «cessione» delle firme mancanti: «La abbiamo ammessa — dice Fabio Melilli, segretario del Pd del Lazio — anche se non ci sono tutte le sottoscrizioni necessarie». Ferraro sarà con gli altri, oggi, alle presentazioni ufficiali. Il padre, Maurizio, commenta:«Mia figlia è una ragazza con una disabilità grave che non potrà mai guarire. Ma non per questo ci dobbiamo nascondere. E le istituzioni non ci possono rifiutare. Quello che è accaduto è un passaggio di grande civiltà, ero commosso. E lei si sente una principessa». In bocca al lupo Chiara.