Corriere 11.2.16
Un patto con Ankara
L’accordo degli otto che esclude Roma
di Danilo Taino
BERLINO
La «Coalizione dei volonterosi» europei sulla crisi dei rifugiati —
idea che nasce a Berlino — sembra prendere corpo. Prima del vertice dei
Paesi Ue che si terrà sull’argo-mento profughi il 18 febbra-io, un
gruppo di Nazioni ha deciso di prendere un’ini-ziativa propria, limitata
nel numero di partecipanti, per avanzare una proposta alla Turchia che
potrebbe esse-re rilevante. Secondo il quotidiano tedesco Han-desblatt,
Germania, Fran-cia, Austria, Svezia, Finlan-dia, Olanda, Belgio e
Lus-semburgo intendono incontrarsi con il primo ministro di Ankara,
Ahmet Davutoglu, per stipulare un accordo che limiti la partenza dei
migranti dalla Turchia verso la Ue. L’Italia sarebbe esclusa da questo
gruppo di «volonterosi volontari». La notizia non è stata né confermata
né smentita, ieri sera, dal governo di Berlino. Esiste però già una
bozza di documento finale della riunione nel quale gli otto Paesi
europei si dicono pronti a ricevere 250 mila profughi all’anno dalla
Turchia a patto che Ankara s’impegni a controllare le proprie frontiere e
a limitare l’uscita di rifugiati verso la Grecia e l’Europa,
soprattutto combatta l’emigrazione illegale, orga-nizzata spesso da
bande criminali. Se il piano andas-se in porto — in parallelo a
un’azione di vigilanza nell’Egeo da parte della Na-to, come proposto da
Ange-la Merkel e Davutoglu qual-che giorno fa (l’Alleanza Atlantica
deciderà oggi) — la questione del controllo delle frontiere esterne
della Ue e di Schengen sarebbe molto rafforzata. Sul piano politico,
però, la «Coalizio-ne dei volonterosi» rischia di creare divisioni
nell’U-nione Europea. E sarebbe un brutto colpo per l’Italia.