martedì 2 febbraio 2016

2.2.12
Ricetta elettronica: servirà il doppio della carta
di Paolo Cornaglia Ferraris

LA RICETTA elettronica (dematerializzata) renderà sincrone le attività di prescrizione del medico e di erogazione della farmacia. I medici non riceveranno più blocchi di ricette rosse, ma numeri prodotti dal sistema centrale gestito da Sogei, che verranno assegnati alle Asl. Il medico si connetterà tramite il proprio Pc al sistema di riferimento e, dopo essersi identificato, effettuerà la prescrizione on line, utilizzando uno dei numeri assegnatigli dalla Asl, e associando il codice fiscale dell’assistito. Il sistema validerà quel codice fiscale e tutte le informazioni di esenzione (per reddito e/o patologia). A questo punto, il medico completerà la ricetta con la prescrizione del farmaco e, con un semplice click, confermerà la generazione della ricetta elettronica sul server di Sogei. Purtroppo però la carta non sparirà, anzi raddoppierà. Il medico, infatti, deve stampare e consegnare all’assistito un “promemoria” con numero di ricetta, codice fiscale, esenzioni e prescrizione, da utilizzare anche in caso di inconvenienti internet. Prima che ciò si diffonda, le ricette rosse viaggeranno per anni insieme ai pro-memoria e si consumerà il doppio di carta, toner e stampanti. La “materialità” della ricetta non solo resta, ma raddoppia. I costi, però, non saranno più della Asl ma dei medici, con piacere di chi vende stampanti e toner. Se le Asl, invece, dotassero i Pc dei medici di lettori della Carta Sanitaria, sul chip della quale scrivere le prescrizioni, niente più stampanti, carta e toner e il paziente diventerebbe proprietario e custode dei propri dati. Cosa lo impedisce?