Repubblica 28.1.16
Gaudio (Sapienza)
“L’Italia ha bisogno di più laureati per stare in Europa”
intervista di C. Z.
ROMA.
Il rettore Eugenio Gaudio, che guida l’università più grande d’Italia,
La Sapienza di Roma, ha riaperto le porte di 22 corsi di laurea prima a
numero chiuso. Dice: «Dobbiamo far crescere i laureati italiani.
Dobbiamo competere con l’Europa dove il 40 per cento della popolazione
giovanile è laureato. Noi siamo al 21 per cento, per crescere dobbiamo
organizzare corsi aperti e qualificati».
La Sapienza ha riaperto ventidue corsi ed è tornata a crescere, come iscritti al primo anno, dopo un quinquennio.
«In
alcuni casi il numero programmato era stato un tappo, ma allargare i
corsi non basta. Gli studenti non vengono solo se è possibile entrare,
vengono se quel corso serve. Noi crediamo di aver migliorato i numeri
senza aver perso qualità».
Avete tarato i nuovi numeri sulle vostre vecchie possibilità o avete trovato altri spazi?
«Entrambe
le cose. Abbiamo verificato se eravamo al massimo della capienza e in
alcune discipline non era così. Per altre materie abbiamo recuperato 50
aule nuove. Nel campus centrale, dove abbiamo sopraelevato a vent’anni
dalla presentazione del progetto, per Giurisprudenza e Scienze
politiche. Allo Scalo San Lorenzo per Lettere».
La Sapienza vuole restare in Europa. Come?
«Abbiamo
raddoppiato i corsi in inglese. Erano sette, sono quattordici. Il
problema italiano non è la fuga dei cervelli, il 4 per cento, un tasso
fisiologico in uno spazio europeo, ma il fatto che attiriamo pochi
cervelli dall’estero. Quest’anno La Sapienza ha la presidenza degli
atenei delle capitali europee e vuole tornare a essere una guida. Se
restiamo in Europa, tra l’altro, evitiamo cattive pratiche che
un’università chiusa troppe volte regala».