martedì 26 gennaio 2016

Repubblica 26.1.16
La Cassazione: “Stop al sistema di difesa Usa”
La Cassazione lascia sotto sequestro l’impianto satellitare statunitense a Niscemi
di Alessandra Ziniti

PALERMO. Il “timing” fissato dal Pentagono prevedeva l’entrata in funzione del nuovo sistema integrato operativo di comunicazioni satellitari nel 2017 ma adesso lo stop della Cassazione alla stazione di Niscemi rischia di far saltare definitivamente lo strumento strategico per le comunicazioni delle forze militari americane e dei loro alleati. L’unica base del Muos non ancora operativa (le altre tre sono in Virginia, alle Hawaii e in Australia), ospitata in Sicilia in una base dell’Us Navy all’interno della Sughereta di Niscemi, è abusiva, realizzata in una zona protetta da vincolo paesaggistico e di inedificabilità assoluta. Questo il verdetto della Cassazione che, respingendo il ricorso presentato dall’Avvocatura dello Stato per conto del ministero della Difesa, ha confermato il provvedimento di sequestro disposto ad aprile dal procuratore di Caltagirone Giuseppe Verzera che sta indagando anche sull’impatto delle tre enormi parabole dal diametro di 18 metri sulla salute dei cittadini preoccupati dalla vicinanza del sito che dista solo una manciata di chilometri dall’abitato di Niscemi.
Il procedimento penale aperto dalla Procura di Caltagirone, che vede anche diversi indagati tra i responsabili dell’iter autorizzativo del Muos, sembra troncare il braccio di ferro in corso da tempo davanti alla giustizia amministrativa tra i comitati No Muos e il Comune di Niscemi da una parte e il ministero della Difesa dall’altra. A disporre per primo il blocco dei lavori nella base di Niscemi era stato a febbraio il Tar di Palermo che, accogliendo l’istanza dei comitati preoccupati per le conseguenze delle possibili emissioni nocive delle parabole, aveva annullato le autorizzazioni concesse in precedenza alle autorità americane dalla Regione Siciliana. Una decisione sulla quale è ancora pendente un ricorso al Consiglio di giustizia amministrativo.
E irrisolto resta il rebus sulle verifiche dell’impatto dell’impianto sulla salute dei cittadini in mancanza delle quali il prefetto di Caltanissetta Maria Teresa Cucinotta ha, nei giorni scorsi, bloccato i test sulle rilevazioni elettromagnetiche. Gli americani sostengono che il Muos non è un radar, le parabole sono puntate verso l’alto e le emissioni non superano i 200 watt e dunque sono perfettamente entro i limiti previsti dalle legislazioni italiana e americana ma in Italia l’annunciato sistema di monitoraggio permanente da parte dell’Arpa non è mai stato montato e nessuno è in grado di dire se e quanto le emissioni di quelle parabole potrebbero essere dannose per la popolazione.