Repubblica 24.1.16
La legge dalle maggioranze variabili
Dalle
nozze alla stepchild adoption, gli schieramenti sul ddl Cirinnà dopo la
presentazione delle modifiche in Senato. Il Pd è diviso e Ncd si sfila:
per raggiungere quota 161 voti si fa affidamento su M5S, Sel e
verdiniani
di Giovanna Casadio
ROMA. Ogni
incertezza è d’obbligo. Sulle unioni civili mai i partiti sono stati più
divisi, tanto da appellarsi al voto di coscienza. La maggioranza è
variabile e trasversale. I trabocchetti sicuri, anche per il ricorso
pressoché certo al voto segreto. Le unioni civili dopo vent’anni di
naufragi, dai Pacs ai Dico - sono vicine al traguardo dell’approvazione
in Parlamento. Però il pallottoliere oscilla e sui punti più
controversi, a cominciare dall’adozione del figlio del partner in una
coppia gay, la forbice va da 159 a 163 sì in Senato. La soglia minima
della vittoria politica è di 161. Nell’aula di Palazzo Madama la legge è
in discussione da giovedì prossimo con le pregiudiziali di
costituzionalità. I Dem sono ottimisti. Non facile il percorso con 6.104
emendamenti. Però molti saranno “cangurabili”, cioè si possono saltare e
altri non saranno ammessi. Se il presidente Grasso non decidesse in
questo senso, c’è l’arma dell’emendamento” supercanguro” presentato dal
renziano Andrea Marcucci all’articolo 1 del testo sulle unioni civili.
Il capogruppo del Pd, Luigi Zanda l’ha per ora bloccato. Punta sulla
capacità di mediazione, sul buonsenso e sugli errori commessi dai
leghisti (che hanno depositato oltre 5 mila modifiche),per evitare
l’ostruzionismo. Monica Cirinnà, senatrice dem, prima firmataria della
legge, è convinta che tutto regge se si tiene ferma l’alleanza
Pd-5Stelle- Sinistra e Misto, e i cattodem ci ripensano e non si sfilano
dall’ultima riscrittura del testo. Poi c’è il soccorso di Verdini.
Paolo Romani, capogruppo forzista, sostiene che pur essendo favorevoli
alle unioni civili, i forzisti compattamente voteranno “no”. Tutto da
vedere. A sinistra, Loredana De Petris chiede rispetto degli impegni:
«Attenti a non svuotare la legge, perché se togli questo e aggiusti
quello, noi non ci stiamo più».Lo stesso è per i 5Stelle, che se si
trovassero di fronte a modifiche non concordate farebbero mancare il
loro appoggio. Per il Pd, diviso tra laici e cattolici, tra i
preoccupati che si favorisca l’utero in affitto e i non proibizionisti,
la strada è strettissima.