giovedì 21 gennaio 2016

Repubblica 21.1.16
Boschi difende la nomina di Carrai
La ministra: nessuna interferenza sui Servizi
Le opposizioni insorgono: deve intervenire Mattarella
Il caso al Copasir. Il M5S: vicenda opaca, il premier faccia chiarezza. I dubbi degli esperti informatici
Marco Carrai è presidente dell’Aeroporto di Firenze. Amico personale di Matteo Renzi da molti anni, ha partecipazioni in numerose aziende
di Alberto Custodero

ROMA. La nomina di Marco Carrai, fedelissimo di Renzi, come consulente del governo per la cyber security fa insorgere le opposizioni. Il caso ieri è approdato al Copasir e i più noti esperti informatici italiani hanno scritto una lettera aperta al premier, sottoscritta da centinaia di firme, per criticare i criteri di scelta.
Maria Elena Boschi, ministro dei Rapporti con il Parlamento, ha risposto alla Camera al question time, precisando che «Carrai sarà “solo” un consulente del governo. Non si prevede alcuna modifica del quadro normativo dell’intelligence. L’unica autorità politica preposta alla gestione dei servizi di sicurezza - ha aggiunto la ministra - è e sarà il senatore Marco Minniti. Il governo ha facoltà di avvalersi di consulenze di carattere tecnico. Se decidesse di avvalersi di altre figure di consulenza tecnica, il governo risponderà celermente ». L’interrogazione era stata presentata dal deputato Ciccio Ferrara (Sel). «Carrai è socio di una spa che si occupa di cyber sicurezza - aveva denunciato Ferara - che rapporti avrà questa società con il governo? Sarà costituita una agenzia ad hoc, e dunque un servizio segreto parallelo? ». Fonti dell’intelligence escludono la nascita di un organismo nuovo, peraltro non previsto dalla legge. A proposito della società Cys4 Spa (del “Gruppo Tanzi”), che fa sorgere sulla nomina di Carrai un conflitto di interessi, Boschi chiarisce: «Non è prevista alcuna forma di partecipazione di strutture private». Fonti di Palazzo Chigi assicurano che il blind trust sarà severissimo, anche se nessuno chiarisce quale potrà essere l’oggetto tecnico della eventuale consulenza a Carrai, che non si scontri con le deleghe di Minniti.
L’attuale architettura della sicurezza nazionale, spiegano, sarebbe carente sul fronte della cyber security: ci sarebbe bisogno di un adeguamento normativo, una riorganizzazione per evitare sovrapposizioni e aree operative abbandonate a se stesse. Per legge il premier è capo dei servizi segreti, e dunque può nominare un consulente che, all’interno della cerchia del governo, si occupi di questo specifico tema. Ma il rapporto di fraterna amicizia che lega l’imprenditore fiorentino (il suo nome compare in dieci società) a Renzi (suo testimone di nozze), ha scatenato Forza Italia e il M5S. «Basta con le nomine ai migliori amici» tuona Grillo. Poi, riferendosi al fatto che Carrai a Firenze aveva affittato la casa dove poi Renzi prese la residenza, il leader grillino cita Renato Zero: «Renzi-Boschi-Carrai, dall’attico di Firenze a Palazzo Chigi. Il triangolo no».
Attacca anche Berlusconi: «Visto che Renzi sta mettendo uomini suoi ovunque, dalla Gdf ai servizi, scriverò sui manifesti elettorali “Dio ti vede, Renzi no”». Forza Italia invoca l’intervento del Quirinale. Replica il premier: «Ha risposto Boschi. Ma quando succede che noi rispondiamo, e le polemiche si fermano? ». La ministra ha sottolineato che «la legge di stabilità prevede un fondo di 150 milioni per la sicurezza informatica e cibernetica, collegata ai fenomeni dei terrorismi internazionale». Il Copasir, occupato simbolicamente da Brunetta e Gasparri, prende tempo. Sarà sentito Giampiero Massolo del Dis. Il M5S chiede l’audizione di Renzi.