giovedì 21 gennaio 2016

Repubblica 21.1.16
“Boschi fu indagato per estorsione”
Ma il caso finì archiviato

ROMA. Pier Luigi Boschi, ex vicepresidente di Banca Etruria e padre del ministro delle Riforme, è stato coinvolto in un’indagine per estorsione e turbativa d’asta, aperta nel 2010 dall’allora procuratore capo di Arezzo Scipio e archiviata nel novembre 2013 dall’attuale procuratore Rossi. A darne notizia è stato il sito di Panorama.
La vicenda ruota attorno alla “Fattoria di Dorna” a Civitella Val di Chiana, venduta nel 2007 dall’Ateneo di Firenze alla Cooperativa Valdarno di cui Boschi era presidente. Successivamente la proprietà fu ceduta a lotti, uno dei quali fu acquistato da un tale di nome Apollonio, che pagò 250.000 euro (dei 460.000 totali) in contanti e in nero a Boschi e al socio Francesco Saporito (che in una vecchia indagine calabrese sulle ‘ndrine a Petilia Policastro viene definito “prestanome”). Per questo Boschi ha dovuto pagare due multe dell’Agenzia delle Entrate (evasione e violazione dell’antiriciclaggio).