lunedì 18 gennaio 2016

Repubblica 18.1.16
Al Brennero in attesa di tornare frontiera “Se l’Austria va avanti è la fine dell’Europa”
Del vecchio confine è rimasto poco o nulla, al posto della dogana ora c’è un outlet. Ma dopo lo stop a Schengen annunciato dal cancelliere Faymann, si rivedranno presto i posti di blocco. Per fermare i migranti in viaggio verso Nord
di Jenner Meletti

BRENNERO. Difficile trovarlo, questo confine che si pensava morto. E che forse già domani potrebbe risorgere. Al primo passaggio in macchina — alle 5 del pomeriggio nevischio e termometro a meno 9 — capisci di essere in Austria perché c’è un distributore che vende la benzina verde a 1,10 euro. C’è un furgone della Polizei parcheggiato, ma è vuoto. Non è rimasto quasi nulla, del confine. «Dove c’erano i doganieri, i carabinieri e la polizia di frontiera — racconta Giovanni Pederzini, classe 1947, assessore alla cultura e tanto altro — adesso c’è un grande outlet, il Center Brenner. All’inizio si chiamava Brennero ma gli Schutzen nostrani hanno protestato: nome troppo italiano. E pensare che gli austriaci vengono a fare la spesa qui proprio perché cercano il Made in Italy».
«Sospenderemo Schengen», ha dichiarato il cancelliere austriaco Werner Faymann. «Chiunque raggiungerà l’Austria verrà controllato. E chi non ha diritto all’asilo verrà rispedito indietro». Torneranno le sbarre tagliate al momento della nascita dell’Europa? «Guardi — racconta un funzionario della questura di Bolzano — proprio mentre usciva l’agenzia con la notizia, noi eravamo in collegamento con la polizia di Innsbruck, come facciamo quasi ogni giorno. Abbiamo chiesto quando avrebbero iniziato e loro hanno detto di non sapere ancora nulla. “Ma se fra dieci minuti arriva l’ordine da Vienna, dobbiamo essere pronti a muoverci”».
È arrivato il vero inverno. «Con il gelo — dice Giovanni Pederzini, un passato in An e ora eletto con una lista civica — almeno non ci saranno i bivacchi che abbiamo visto in paese nei mesi scorsi. Qui di freddo si può morire. Io me l’aspettavo, la decisione degli austriaci. Alla fine si sono svegliati. È da più di un anno che arrivano immigrati e che si fanno controlli sui treni e sulle strade. Ma in pratica chi voleva passare, alla prima, alla seconda o alla terza volta — con il ping pong fra Innsbruck e Bolzano — riusciva a entrare prima in Austria poi in Germania. Di fronte a questa immigrazione troppo massiccia, anche i poliziotti si saranno stancati di controlli pesanti e inutili. Certo, sarà interessante vedere come sarà la nuova fase. Io penso, che alla fine, verranno bloccati solo quelli di colore nero, gli africani. In fin dei conti è il metodo più facile. Ma chi ha la faccia bianca passerà ugualmente, anche se non in regola».
Millecento abitanti, adesso, in questo Comune di Brennero con sede a Colle Isarco. «Quando c’erano le sbarre, qui c’erano centinaia di carabinieri, poliziotti, finanzieri. C’erano anche tre o quattrocento ferrovieri». Dopo la fine del business confine si è cercato di puntare sul commercio. Gli austriaci arrivano al grande outlet Center Brenner mentre gli italiani percorrono duecento metri di Austria per fare la fila al distributore di benzina. Anche in quella che era la sede della polizia di confine austriaca ora c’è un negozio, Alles, sconto del 50% su gonne e giubbotti. A ricordare il passato è rimasto solo un pilastrino, con la scritta Italia da una parte e Osterreich dall’altra.
Nella sera la neve diventa ghiaccio. «Io penso — dice Mario Deriu, segretario regionale del sindacato di polizia Siulp — che questa nuova fase peserà ancor più sulle forze dell’ordine. Vienna dice che chi non ha diritto all’asilo verrà rispedito indietro. Ma come faranno a decidere, subito, chi può essere riconosciuto come richiedente asilo e chi come migrante in generale? E se rispediscono a noi chi non ha diritto d’asilo, anche l’Italia non potrà accettarlo e dovrà rimandarlo in Austria. Ci sarà un corto circuito paradossale. La Trilaterale (pattuglie di poliziotti italiani, austriaci e tedeschi che controllano assieme i treni nei tre Paesi, ndr) continuerà a lavorare? Gli austriaci potranno fare servizio sui vagoni italiani anche dopo avere sbarrato il Brennero?».
Racconta, il sindacalista del Siulp, che «già da un mese ci troviamo sui treni da Innsbruck immigrati espulsi dalla Germania che via Austria arrivano in Italia. Sono migranti che hanno fatto la rotta balcanica senza nemmeno passare dal nostro territorio. Sono una decina su ogni convoglio in arrivo. Quando escono dalle stazioni si disperdono, vanno verso Gorizia, Milano, Verona. Chiedono un asilo che a loro è stato già rifiutato e che non potranno ottenere da noi. Io spero che quella dell’Austria sia una mossa politica per arrivare al più presto alla protezione delle frontiere esterne dell’Europa. Se invece si tratta di uno scaricabarile, di confini e sbarre che servono soltanto a difendere i propri interessi e buttare i problemi nel Paese vicino, vuol dire che l’Europa è stata un bel sogno. Che purtroppo è finito».