sabato 16 gennaio 2016

Repubblica 16.1.16
Quel video troppo artigianale brutta copia degli spot Usa
di Antonio Dipollina

Il video: un terzo dello schermo a sinistra è Roberto Giachetti, i due terzi, forse di più, a destra sono Roma, quella da cartolina e Grande Bellezza citata in un minuto quasi da non pensarci più. Il neo candidato alle primarie sceglie via Facebook e Youtube l’approccio alla buona: i modelli di riferimento sono pesantissimi, per queste cose, nel bene e nel male. Hillary o Obama lanciano campagne costruendo brevi video pieni di gente comune, buoni propositi e budget altissimi, con registi professionisti e il montaggio di fino.
Giachetti se la sbriga con due minuti e trentasei di carica del telefono. Anche lontano da esperienze recenti non proprio solide, vedi l’attivismo video di Ale Moretti quando si candidò per il Veneto: arriva Renzi, salgono entrambi in auto, lei dice “Su, c’è da guidare il Veneto” e immediatamente parte Ligabue.
La fine è nota. E siccome è impossibile non rifarsi a dove tutto incominciò, scatta l’analisi: quanto siamo lontani da quel giorno di Berlusconi e della calza?
Prima che fuggano tutti spaventati dal compito (l’analisi in questione) Giachetti si permette – a occhio non è una citazione voluta – la frase “Il Gianicolo è il quartiere dove sono nato e vissuto”. Non è proprio l’Italia è il paese che amo, ma l’eco c’è. Il resto lo fanno i social: Twitter impazzisce, la sua parte. Lo esaltano, qualcuno, lo dileggiano, altri: in quel panorama da spettacolo che si prende i due terzi dello schermo in basso c’è Regina Coeli e quel Belvedere sta nella leggenda come il posto dei richiami a piena voce dei parenti dei carcerati. A decine ci inzuppano già il pane in questa cosa, ma sono i rischi-social inevitabili, così come la solita caccia ad arrivare primi sulla spiritosaggine (“Farà fare lo sciopero della fame anche ai romani”). Si parte così, appunto alla buona, sperando che faccia colpo soprattutto Roma sul lato destro e che quel signore che se ne sta buono nell’angolo a sinistra ispiri da subito un po’ di simpatia.