Corriere 16.1.16
Vertice da Casaleggio: il Pd la pagherà cara
L’ira del guru: solo fango. E parte l’offensiva sugli amministratori dem indagati. Grillo: hanno paura di noi
di Emanuele Buzzi
MILANO
Un corpo a corpo. Il Movimento si prepara allo scontro (politico) con i
dem e affila le armi. Ieri giornata di vertici alla Casaleggio
Associati. Il fondatore dei Cinque Stelle, Gianroberto Casaleggio,
avrebbe esortato i suoi: «Buttano fango su di noi, ma la pagheranno
cara», invitando a tenere le distanze, anche in Aula, dai democratici.
Il Movimento in Parlamento non si scosterà dal suo solco: voterà i
provvedimenti giudicati validi, anche a costo di fare da stampella al
governo. Qualche parlamentare avrebbe voluto adottare un profilo più
opportunistico — «Nessun favore, nemmeno indiretto», dice uno dei falchi
— ma per il momento la linea a Roma resterà quella di sempre.
Diverso,
invece, il discorso extraparlamentare. L’idea è quella di replicare
agli affondi dem con una controffensiva capillare. «Il Pd ha paura del
M5S? Sì, questo è evidente», scrive Beppe Grillo sul blog. «Se ci
attaccano in un comune noi andremo in tutti i loro comuni dove hanno dei
problemi», teorizzano i fedelissimi. E infatti, ieri una delegazione
(con i deputati Giorgio Sorial, Danilo Toninelli, Cosimo Petraroli,
Manlio Di Stefano e i candidati sindaco del M5S di Milano Patrizia
Bedori e di Varese Alberto Staidl) si è presentata a Brenta sotto la
casa del sindaco Gianpietro Ballardin, finito nei giorni scorsi ai
domiciliari con l’accusa di falso commesso da pubblico ufficiale. Non
solo sit-in, ma anche e soprattutto tv. I Cinque Stelle in commissione
di Vigilanza Rai hanno annunciato il deposito di un’interrogazione
all’azienda a prima firma Dalila Nesci. «Denotiamo un silenzio
assordante da parte dell’informazione Rai sui numerosi casi di realtà
amministrate da Pd e Forza Italia toccate da indagini: esattamente
l’opposto di quanto accaduto per il caso Quarto», scrivono i
pentastellati.
E il duello con il Pd rischia di sfociare proprio
sul piccolo schermo: Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista hanno
invocato un confronto con Matteo Renzi e Maria Elena Boschi (e proprio
al ministro sarebbe stato rivolto un invito in tal senso da un programma
Rai). «Di Maio il confronto dovrebbe farlo con la sua coscienza... e
già che c’è dia un’occhiata a Pomezia, così magari evita altre
figuracce», scrive su twitter il presidente del Pd Matteo Orfini. Il
riferimento è ad appalti che sarebbero stati affidati dal sindaco M5S
alla coop vicina a Salvatore Buzzi. «La cooperativa legata a Buzzi è
stata estromessa dal consorzio Formula Ambiente, a cui il comune di
Pomezia ha appaltato il servizio di gestione rifiuti e pulizia urbana,
il 15 dicembre 2014, immediatamente dopo i primi arresti», replica il
primo cittadino Fabio Fucci.
Oltre alle polemiche, il M5S pensa
anche alle prossime Amministrative. Al via una stretta sui candidati per
evitare un nuovo caso Quarto e la querelle di Pomezia: a chi corre alle
primarie per Roma sarà chiesto di dichiarare se ha lavorato in
cooperative o aziende coinvolte direttamente o indirettamente con Mafia
Capitale .