giovedì 14 gennaio 2016

Repubblica 14.1.16
Israele-Svezia, scontro sul ministro
Il governo di Netanyahu chiude le porte alla titolare degli Esteri di Stoccolma, Margot Wallstrom che in Parlamento aveva chiesto un’indagine approfondita sulle “esecuzioni extragiudiziali” di palestinesi
di Fabio Scuto

GERUSALEMME. Non è più la benvenuta in Israele la signora Margot Wallström, il ministro degli Esteri svedese. E l’ambasciatore di Stoccolma in Israele Carl Magnus si è visto convocato ieri sera d’urgenza al ministero degli Esteri israeliano per una dura protesta a nome del governo di Benjamin Netanyahu, che fra i sette interim che ha nelle sue mani ha anche quello degli Esteri. Il motivo di questo scontro diplomatico sono le affermazioni di martedì della signora Wallström: la Svezia auspica una inchiesta «approfondita » sui palestinesi uccisi in questi ultimi mesi dall’esercito o dalle forze dell’ordine israeliani. In diversi casi, secondo il capo della diplomazia svedese, «si è trattato di esecuzioni extragiudiziali». Le affermazioni del ministro sono finite ieri mattina sulla stampa svedese e da qui sono rimbalzate in Israele.
Circa 149 palestinesi sono stati uccisi in questi ultimi tre mesi, la maggior parte – circa due terzi - mentre accoltellava o cercava di accoltellare soldati o civili israeliani in Cisgiordania, a Gerusalemme e in Israele. Gli ultimi due sono stati uccisi martedì in simili circostanze. Gli altri sono morti negli scontri con l’esercito. In questa nuova ondata di violenza, ribattezzata l’intifada dei coltelli, scoppiata il primo ottobre sono morti anche 23 israeliani. «È fondamentale che vi siano delle inchieste approfondite e credibili su questi morti per fare piena luce e mettere ciascuno davanti alle proprie responsabilità», ha dichiarato martedì la ministra al parlamento svedese. Da quando ha assunto l’incarico nell’ottobre 2014, e l’annuncio quasi immediato che la Svezia riconosceva lo Stato palestinese, la Wallström ha più volte usato espressioni molto critiche nei confronti della diplomazia israeliana.
Ma la protesta di Israele non è soltanto per le parole usate dalla Wallström martedì. Il portavoce degli Esteri Emmanuel Nahshon ha espresso «la furia del governo e del popolo di Israele, su una visione distorta della realtà», definendo il ministro svedese «prevenuta ed ostile verso Israele, le manca la comprensione della regione ». «Data la posizione dannosa e senza fondamento del ministro svedese - spiegano al ministero degli Esteri israeliano - la Svezia si è esclusa, nel prossimo futuro, da qualsiasi ruolo per quanto riguarda le relazioni israelo-palestinesi». Se non è una rottura diplomatica poco ci manca.