Repubblica 13.1.16
Franceschini: “I luoghi della cultura devono aprire anche alla moda”
FIRENZE.
«Voglio aprire senza barriere ideologiche o snobistiche tutti i luoghi
della bellezza italiana alla moda perché sono due pezzi dell’identità
nazionale». È quanto ha detto il ministro per i Beni culturali Dario
Franceschini intervenendo a Firenze all’inaugurazione di Pitti Immagine
Uomo a Palazzo Vecchio. Franceschini ha fatto riferimento all’imminente
firma di una convenzione tra le Gallerie degli Uffizi e la Fondazione
Pitti Immagine Discovery. «Questo ci consente di costruire una cultura
del mecenatismo», ha detto il ministro, attribuendo alla
defiscalizzazione dell’Art Bonus il merito di aver aperto nuove vie di
investimento. Dopo la riforma, per i musei si apre dunque una nuova
stagione. E tra i primi passi c’è «un patto tra il mondo della moda e il
mondo della cultura».
La notizia è stata immediatamente
confermata dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt, ansioso però di
precisare che non ci saranno passerelle tra quadri e sculture. Il super
direttore tedesco di fresca nomina è prudente e, a scanso di equivoci,
puntualizza: «Se ci fossero affreschi andrebbero prese le necessarie
precauzioni: nelle sale degli Uffizi, come è già stato visto, la cosa
non è fattibile, ma ci sono altri spazi, senza opere d’arte, che
potrebbero essere presi in considerazione».
I dettagli del
sodalizio Pitti-Uffizi ancora non si conoscono. Ciò che al momento si sa
è che si tratta di un programma triennale di mostre di cultura di moda
contemporanea che si svolgeranno a Palazzo Pitti. Franceschini ha
parlato di «un investimento sul museo del costume, affinché diventi una
galleria del costume e della moda».
Passa anche da qui
evidentemente la nuova gestione manageriale dei musei. Schmidt spiega
infatti che l’accordo punta proprio alla “valorizzazione del museo”,
smarcandosi da possibili polemiche sul nuovo corso del museo fashion.
«Il consiglio di amministrazione è andato molto bene – ha detto – ma per
i dettagli dovete attendere. Tra sei settimane ci sarà la prima
iniziativa».
La collaborazione dovrebbe riguardare una mostra
annuale e un investimento sul museo del costume. È chiaro che è solo
l’inizio: il “patto della moda”, in cui la cultura “alta” incontra
l’industria dell’italian style, oggi riguarda Firenze e gli Uffizi ma
presto potrà coinvolgere altri musei e anche siti archeologici in altre
parti d’Italia, a discrezione naturalmente dei rispettivi direttori.