Repubblica 10.1.16
La sinistra: “Caso creato per bloccare gli
stranieri”Le accuse di Linke e giovani socialisti: “la polizia sapeva
quello che succedeva alla stazione, ma non è intervenuta”
di Giampaolo Cadalanu
COLONIA.
«Che ipocrisia, denunciare l’aggressione delle donne proprio qui in
Germania, dove le molestie sessuali non sono nemmeno un crimine, sono
considerate una “bagattella”! È solo una chiara strumentalizzazione
della destra per fermare l’apertura ai profughi ». Arja, militante del
Coordinamento femminista di Colonia, ha portato al flashmob delle donne
un cartello che esprime in maniera chiara il suo pensiero: «Sessisti e
razzisti, sono str... ovunque».
La sinistra tedesca non ci sta,
deve accorrere a sostenere la politica di sostegno ai rifugiati
dell’alleata Angela Merkel, ma non rinuncia a sottolineare la sua
identità. Sotto la stazione centrale di Colonia, al di là delle
centinaia di poliziotti in assetto antisommossa, ci sono i dimostranti
di Pegida. Da questa parte, invece, c’è la manifestazione della Germania
solidale, quella che i confini li vorrebbe abbattere, non rinforzare. O
così almeno la pensano i militanti della “Sinistra interventista di
Brema”, che hanno uno striscione scritto in tedesco e in greco.
Karl-Ludwig, operaio pensionato, confessa: «Ce l’avevamo già dall’ultimo
corteo, quando si parlava di Grecia». Si legge: «Niente confini, niente
nazioni, solidarietà con i fuggiaschi ». E accanto c’è la silhouette di
un uomo con le cesoie, che taglia la corona di stelle dell’Unione
europea. «Le aggressioni sono una realtà, nessuno può negarle. Ma non si
possono criminalizzare tutti i nord-africani. Il sospetto è che la
polizia sapesse quello che succedeva alla stazione. Che si stavano
formando delle bande, che c’era pericolo. Non posso dire apertamente che
la scelta di non intervenire sia stata intenzionale, ma forse l’idea di
avviare un po’ di scandalo piaceva a una parte delle forze dell’ordine.
Qui in Nord Reno- Westfalia l’atteggiamento di chi porta le stellette è
sempre stato tollerante con l’estrema destra e repressivo con la
sinistra».
Le bandiere rosse sono più numerose di quelle
arcobaleno: Die Linke, partito comunista Dkp, Giovani socialisti, tutti
sono riuniti attorno al camion con altoparlanti, in perfetto stile anni
Settanta, dove si alternano a parlare le donne delle varie
organizzazioni. I turchi del giornale socialista Kaldirac («Vuol dire
rinascita», dicono) stanno accanto agli intellettuali di Attac,
l’organizzazione che si batte contro i paradisi fiscali, i punk con la
cresta di capelli gialla si affiancano alle studentesse come Masha,
quindicenne appena arrivata da un paesino della provincia. Espone una
spilla “Fck Pgda” accanti a quella con il pugno che infrange una
svastica. «Pegida aizza l’odio contro le persone, usa i gesti sessisti
come pretesto per alimentare un’ideologia di estrema destra».
Rispetto
ai cortei di qualche decina d’anni fa, qualcosa è cambiato. C’è qualche
nero, tedesco di seconda generazione, però non si vedono facce di
magrebini. Forse non è il momento di farsi vedere in giro, in questa
atmosfera. I cartelli dicono: «Fermate la violenza sulle donne, quale
che sia il colore dei colpevoli». Ma forse per rassicurare non bastano.
Così la notte di San Silvestro ha cambiato la Germania”