domenica 10 gennaio 2016

Repubblica 10.1.16
Lo scandalo di Ratisbona “Sono 231 i bimbi abusati”
L’inchiesta / L’episcopato svela il numero delle vittime
di P. R.

CITTÀ DEL VATICANO. Tornano i fantasmi dell’“annus horribilis” della Chiesa cattolica, quel 2010 nel quale sui media di tutto il mondo rimbalzavano senza sosta i racconti di abusi sessuali commessi da sacerdoti su minori. Ieri si è parlato ancora come sei anni fa del caso di Regensburg (italianizzato in Ratisbona), gli abusi all’interno del famoso coro del duomo della città tedesca avvenuti per oltre quarant’anni, ovvero dal 1953 al 1992. Grazie alle dichiarazioni di Ulrich Weber, l’avvocato incaricato dall’episcopato e dai responsabili del gruppo musicale di indagare sui fatti, si è saputo che le vittime — alcuni bambini sono stati picchiati, altri hanno invece subìto abusi sessuali da parte di sacerdoti e insegnanti — sono state 231.
Il rapporto di Weber è dettagliato: «Le aggressioni di tipo sessuale vanno dalle molestie alle vere e proprie violenze carnali ». Ma l’avvocato ha anche sottolineato che la dimensione reale dello scandalo potrebbe essere ancora maggiore rispetto a quanto emerso finora: infatti, almeno un terzo dei 2100 scolari nel periodo di tempo considerato è stato vittima di violenze corporali di vario genere, la maggior parte delle quali sono da attribuire a Johann Meier, direttore di una scuola minore attaccata al coro dal 1953 al 1992, l’anno in cui morì in circostanze ritente ancora oggi misteriose.
Dal 1964 al 1993 a dirigere il coro di Regensburg è stato il fratello del Papa emerito Benedetto XVI, monsignor Georg Ratzinger, che già nel 2010 si era scusato pubblicamente per le percosse inflitte ai piccoli ma aveva precisato di non essere a conoscenza
L’ex direttore del Coro, Georg Ratzinger, fratello di Benedetto XVI, risponderà alle accuse
degli episodi di pedofilia. Intervistato dal quotidiano conservatore bavarese “Passauer Neue Presse”, monsignor Georg ammise di aver «più volte dato degli schiaffi» ai «passerotti» del coro, motivando tali azioni, di cui si sarebbe presto pentito, con «manchevolezze o un consapevole rifiuto di prestazioni artistiche ». Del resto, aggiunse, il rettore della scuola-convitto da cui provenivano i ragazzi era solito comminare violenti ceffoni, anche senza apparente motivo. Il fratello del Papa, dopo aver fatto sapere di aver subìto a suo volta degli schiaffi da piccolo, chiese scusa alle vittime e ribadì di essere all’oscuro degli abusi sessuali commessi ai danni di alcuni giovani coristi. Da sei anni Georg Ratzinger vive insieme al fratello nel monastero Mater Ecclesiae all’interno dei giardini vaticani. L’avvocato Weber ha detto di lui: «Dopo tutte le mie ricerche, sono convinto che non dica la verità». Ma Georg Ratzinger è pronto a difendersi: domani chiarirà ogni cosa in un’intervista a un giornale tedesco, fanno sapere dal Vaticano.
Lo scorso anno la diocesi tedesca aveva comunicato che 72 ex allievi del famoso coro, che con oltre mille anni di storia è probabilmente il più antico del mondo, erano stati picchiati con tanta violenza da aver subito lesioni corporali. A ciascuno la Chiesa ha offerto un risarcimento economico pari a 2550 euro ciascuno. L’attuale portavoce dei sacerdoti, Clemens Neck, ha definito i colloqui che l’avvocato sta avendo con le vittime di fondamentale importanza, e ha ribadito che il lavoro di indagine prosegue in maniera autonoma, anche se decisivo sarà solo il rapporto finale.