domenica 17 gennaio 2016

ll Sole 17.1.16
Etruria. Il racconto del faccendiere, nessuna inchiesta
Carboni conferma: «Ho incontrato Pierluigi Boschi»
di S.Mo.

MILANO Non ci sono fatti penalmente rilevanti. Ma sicuramente i presunti incontri tra Flavio Carboni, coinvolto nell’inchiesta sulla P3, e Pier Luigi Boschi, padre della ministra per le Riforme, potrebbero imbarazzare l’ex vicepresidente di Banche Etruria e rilanciare le polemiche politiche.
La storia è emersa a latere dell’inchiesta sul dissesto finanziario di Banca Etruria, al vaglio della procura di Arezzo. Era stata anticipata dal quotidiano Libero che ha parlato di una possibile inchiesta a Perugia, per associazione segreta (nulla a che vedere con banca Etruria, dichiarano gli inquirenti perugini), in cui sarebbero emersi rapporti di amicizia e conoscenza tra Boschi e Carboni. Poi ieri Il Fatto quotidiano e Repubblica hanno approfondito la ricostruzione, trovando più testimonianze concordanti.
Flavio Carboni, dunque, ha confermato di aver conosciuto Pier Luigi Boschi, padre del ministro per le Riforme, e di averlo incontrato un paio di volte dopo la nomina a vice presidente di Banca Etruria, ma nega di aver parlato di questioni attinenti l’istituto. Si sarebbe limitato a segnalare, tramite il comune amico Valeriano Mareddu, Fabio Arpe come candidato a direttore generale.
Interpellati dal Sole 24 Ore, alcuni ex consiglieri di Banca Etruria dichiarano che esistessero indiscrezioni circa il possibile arrivo di Arpe ai vertici della banca, ma che mai il suo nome sarebbe stato verbalizzato e portato nel cda. Si ricorda che ad occuparsi della ricerca del dg fu la società di cacciatori di teste Spencer Stuart, che propose altri nomi.
Per i quotidiani che hanno seguito l’inchiesta, Carboni e Pier Luigi Boschi entrano in contatto attraverso Valeriano Mureddu, sardo residente a Rignano sull’Arno e conoscente di Tiziano Renzi, padre del presidente del consiglio. La Repubblica ha ascoltato Carboni, che dice di aver visto «il signor Boschi un anno e mezzo fa in via Ludovisi, a Roma, dove c’è l’ufficio che rappresenta gli interessi di un russo con il quale collaboro». Per Carboni «sono stati incontri fugaci, non ci siamo soffermati sulle problematiche bancarie, perché, sa, non sono la persona più adatta a parlare di banche...». L’incontro è confermato da Mureddu, che dice di conoscere bene il signor Boschi. Durante una cena Boschi gli avrebbe espresso preoccupazione per la Banca Etruria e, dice Mureddu, «mi chiese se conoscessi qualcuno molto preparato che potesse ricoprire il ruolo di direttore generale e io pensai di rivolgermi al mio amico Carboni». Negli incontri, secondo Carboni, viene segnalato a Boschi il nome di Fabio Arpe, fratello del banchiere Matteo Arpe, come direttore generale; a indicarlo a sua volta a Carboni, scrivono Il Fatto e Repubblica, sarebbe stato l’ex esponente della Lega Gianmario Ferramonti.
Mureddu ha parlato con il Fatto quotidiano anche dei suoi rapporti di amicizia con la famiglia Renzi, in particolare col padre Tiziano: «Non li ho più sentiti da quando lui è diventato presidente del Consiglio, per non dare adito a cattivi pensieri».