mercoledì 6 gennaio 2016

La Stampa 6.1.16
«Sentinelle in piedi»
“Una veglia ininterrotta perché Dio fermi la legge”
di I. Lomb.

Non resta che pregare. Contro le unioni civili gli ultracattolici si affidano a una preghiera collettiva, «strutturata, organizzata e costante», la stessa che avrebbe addirittura evitato l’introduzione dei matrimoni gay in Slovenia. «Possiamo lasciare inutilizzata questa potentissima arma?» si chiedono gli autori di un sito, “Un’ora di guardia”, nato con uno scopo ben preciso e dichiarato in home page: «Fermare la legge Cirinnà». Quelle che erano state le Sentinelle in piedi, immobili in piazza a leggere libri, come gesto di protesta, ora cambiano metodo e organizzano una veglia ininterrotta che arriverà fino al 26 gennaio, giorno in cui inizierà in aula in Senato la discussione sulle unioni civili. Ognuno può iscriversi e prenotare la sua ora di guardia su un calendario a disposizione che copre il giorno e la notte. Nessun secondo sarà lasciato senza il suo “guardiano”, ogni attimo di ogni giorno ci sarà qualcuno che invocherà Maria, una degli alleati (con tanto di link) assieme a Gesù, i Santi, le anime del Purgatorio e via dicendo, affinché la legge non passi. «Dobbiamo chiedere con forza a Lui che intervenga» dice la giornalista e blogger Costanza Miriano. I promotori difendono un’idea di famiglia che non può contemplare l’adozione del figlio del partner in una coppia gay e avvertono: «Sappiamo che non è una semplice lotta politica è una battaglia escatologica delle forze del Bene contro quelle del Male». «Ci sfotteranno per questo – spiega ancora Miriano – ma pazienza».