mercoledì 6 gennaio 2016

La Stampa 6.1.16
E adesso su adozioni e affidi è scontro tra i cattolici dem
Mediazione sulle convivenze.”Così tuteliamo le nozze”
di Ilario Lombardo


Le voci si sono fatte insistenti anche nel gruppo Pd in Senato. Il fatto che, contrariamente alle anticipazioni, il cattolico Sergio Mattarella non abbia esplicitamente citato, nel suo discorso di fine anno, le unioni civili come una conquista da ottenere nel 2016, viene letto da quella minoranza del partito, anche renziana, che si sta battendo contro la stepchild adoption come un invito indiretto a trovare una formula più condivisa tra le varie istanze. Va detto, però, che fino a oggi il Capo dello Stato non ha preso pubblicamente posizione sul delicato tema delle adozioni, e questo basta al capogruppo Pd in commissione Giustizia Giuseppe Lumia per chiedere che «il presidente non venga tirato per la giacchetta».
Lumia sta affrontando, da cattolico, l’opposizione dei colleghi di partito, Stefano Lepri, Rosa Maria Di Giorgi e altri, che vogliono intervenire sul testo delle unioni civili: «Penso che sui diritti, come già avvenuto in passato, una parte del mondo cattolico abbia scelto una linea di conservazione». La tesi è nota: i senatori dem che chiedono la modifica dell’articolo 5, sono convinti che la stepchild adoption possa aprire la strada all’utero in affitto, pratica però vietata in Italia. Puntano a sostituire l’adozione del figlio del partner con un affido rinforzato e hanno già pronto l’emendamento che verrà discusso nella commissione di lavoro ristretta coordinata dalla responsabile diritti della segreteria Pd Micaela Campana. Poi, forse, anche durante la direzione del partito che Matteo Renzi avrebbe intenzione di convocare per il 18 gennaio, concentrando la discussione su amministrative e unioni civili, prima della scadenza della presentazione degli emendamenti fissata per il 22.
Secondo i calcoli fatti dalla titolare della legge Monica Cirinnà, anche tenendosi larghi sui numeri e calcolando 30 senatori in meno nel Pd, che potrebbero votare no alla stepchild, il testo dovrebbe passare a Palazzo Madama con 162 voti. Un grosso aiuto, salvo scherzetti durante il voto segreto, arriverà da M5S, Sel e qualcuno di Forza Italia. Difficile, a oggi, che il Pd cederà ai cattolici: «La formula dell’adozione speciale sotto il rigido controllo di un giudice – continua Lumia - assicura da una parte i doveri di entrambi i genitori e dall’altro la tutela dei bambini. E’ una scelta assolutamente pro-famiglia». Una convinzione che non trova d’accordo chi tra i dem sposa una visione più conservativa.
Il senso del gruppo ristretto ai soli deputati e senatori del Pd è di garantire un accordo interno per blindare il ddl e approvarlo rapidamente una volta arrivato alla Camera, dove i numeri sono più favorevoli. La disponibilità a ulteriori modifiche in extremis, spiegano, potrebbe esserci ma solo sul titolo II del testo che riguarda la regolamentazione delle coppie di fatto eterosessuali che riceveranno quasi tutti i diritti degli sposati tranne la reversibilità della pensione. Stralciare questa parte o rendere più blandi diritti, obblighi e doveri dei conviventi sarebbe una concessione alle richieste dei cattodem come Lepri che temono che una forte tutela delle coppie di fatto provochi un’ulteriore perdita di terreno dei matrimoni.