lunedì 4 gennaio 2016

La Stampa 4.1.16
Italia, ripresa più lenta d’Europa
Industria -31% dai livelli pre-crisi
Eurostat: recuperato solo il 3% della produzione, gli altri Paesi fanno meglio
Male anche la disoccupazione giovanile. Ma il governo: la risalita è cominciata
di Luigi Grassia


Il numero più brutto è quel 31,2% che ancora manca all’Italia per tornare al livello della produzione industriale pre-crisi: è una montagna da scalare, e chissà se ce la faremo mai, perché dal 2008 (quando cominciò la caduta) sono cambiate troppe cose nel mondo, la produzione si è spostata massicciamente in Asia, e non è detto che al termine della notte (fra un tot di anni) ci sarà ad aspettarci la normalità del mondo di prima.
Non è questione di gufi o non gufi: i numeri dicono che l’Italia nel 2015 è riuscita sì ad agganciare la ripresa economica internazionale (grazie al petrolio a buon mercato e al denaro della Bce a costo zero) ma di suo ci ha messo poco, perché in Europa è ultima nel recupero della produzione industriale e figura tra i Paesi messi peggio per l’occupazione, soprattutto giovanile. Lo dicono i dati dell’Eurostat. Il ministero italiano dello Sviluppo ci vede comunque «segnali positivi», tant’è vero che le cifre di Eurostat sono rilanciate da un documento dello stesso Mise, secondo cui «l’Italia ha ingranato la ripresa».
La lettura del ministero è legittima, però è un dato oggettivo che la produzione industriale italiana ha recuperato solo il 3% rispetto ai minimi toccati durante la recessione. La Francia ha recuperato l’8%, la Germania il 27,8%, la Gran Bretagna il 5,4% e la Spagna il 7,5%. Il confronto è ancora peggiore se si guarda al singolo settore delle costruzioni: nell’ottobre del 2015 l’Italia era 85 punti sotto il massimo pre-crisi e ha toccato il nuovo minimo assoluto dall’inizio della crisi economica. Secondo Eurostat, tutti gli altri big hanno invece recuperato dai picchi negativi, dal 3,4% della Francia al 32,9% della Spagna.
Anche nel mercato del lavoro la ripresa italiana si nota a fatica. Nel terzo trimestre del 2015 il nostro tasso di disoccupazione è sceso all’11,5%, ma in Germania era al 4,5% e nel Regno Unito al 5,2%. La Spagna subiva un 21,6% ma rispetto ai momenti più bui della crisi ha recuperato 4,7 punti contro 1,6 dell’Italia. Caso a sé la Francia, dove c’è meno disoccupazione che in Italia ma il 10,8% è il dato più brutto da 18 anni.
L’Italia fa peggio di tutti nel lavoro giovanile con un tasso di occupazione (attenzione: di occupazione, non disoccupazione) del 15,1% contro il 17,7% della Spagna, il 28% della Francia, il 43,8% della Germania e il 48,8% del Regno Unito. Rispetto ai picchi negativi della crisi il recupero in Italia è stato di 0,9 punti contro 1,9 in Spagna, 2,7 punti in Germania e 4,2 in Gran Bretagna.
In positivo si segnala che in Italia la fiducia dei consumatori è ai massimi dal 2008. Il miglioramento si deve soprattutto ai prezzi in calo dell’energia.