La Stampa 24.1.16
L’allarme di Lagarde: “Il caso migranti
mette a rischio l’Unione europea”
La
direttrice Fmi: affrontando la crisi dei rifugiati il Pil può crescere
dello 0,2% “La chiusura delle frontiere e l’uscita di Londra fanno
crollare i pilastri dell’Ue”
di T. Mas.
La crisi
dei rifugiati, che potrebbe regalare all’Europa uno 0,2% di Pil in più, è
anche una sfida epocale, secondo Christine Lagarde. Perché si porta
dietro una grave incognita politica. Per la direttrice del Fondo
monetario internazionale, la questione dei profughi che fuggono in
Europa dalle guerre in Medio Oriente e l’eventualità di una Brexit, di
un’uscita del Regno Unito dalla Ue, «sono le due grandi preoccupazioni»
che angustiano l’organizzazione internazionale con sede a Washington. In
particolare sul nodo dei rifugiati, l’ex ministra delle Finanze
francese ha osservato durante il Forum mondiale dell’economia che «si
gioca la sopravvivenza stessa» di Schengen, l’accordo per la libera
circolazione delle persone e delle merci che è un caposaldo dell’Unione.
Ma da Washingon è rimbalzata sulle Alpi svizzere anche una notizia
importante che riguarda il futuro di una delle donne più potenti del
mondo: dopo che Lagarde si è ricandidata ufficialmente alla direzione
del Fondo, dagli Usa è arrivato un endorsement importante (dopo quelli
già incassati nei giorni scorsi). Il segretario al Tesoro americano Jack
Lew ha detto: «Spero di continuare a lavorare con lei».
Il Fmi,
comunque, registra con ansia gli sviluppi alle frontiere europee che si
sono registrati nelle ultime settimane, con l’effetto domino della
stretta ai confini che è rotolata giù dalla Scandinavia e sta
contagiando un Paese dopo l’altro, dall’Austria alla Serbia.
L’integrazione dei migranti che approdano in Europa può avere invece un
impatto positivo sulla ripresa ancora zoppicante, ha scandito Lagarde
davanti alla platea di economisti, banchieri e politici di tutto il
mondo. Quanto al quadro generale, «l’Europa è senza dubbio in una
situazione migliore rispetto all’anno scorso».
Ai timori che
Londra abbandoni l’Europa ha replicato il cancelliere dello Scacchiere
britannico, George Osborne, che si è detto «ottimista: avremo un buon
accordo tra Regno Unito e Ue, forse già al Consiglio Ue di febbraio. E
se così sarà, ha concluso, «sono fiducioso che riusciremo a evitare la
Brexit». Lagarde è anche intervenuta su un tema che sta creando angoscia
dall’estate scorsa, quando la Cina ha cominciato a manovrare la moneta
con sterzate troppo brusche, per evitare rallentamenti troppo forti
dell’economia. Da Davos, Lagarde ha tranquillizzato gli animi: «Sono
anni che si sentono previsioni di un atterraggio duro dell’economia
cinese»; quello che accade, invece, è semplicemente « una transizione
verso un’economia più sostenibile».