La Stampa 20.1.16
Ilva, Bruxelles dà il via libera all’indagine per aiuti di Stato
Nel mirino gli 1,7 miliardi stanziati dal governo per il gruppo siderurgico
di Marco Zatterin
I
commissari hanno letto il dossier, hanno convenuto che il caso era
stato istruito a norma di regolamento e che il governo italiano era
stato debitamente informato. Così hanno deciso e dato il loro
beneplacito all’avvio di un’indagine sugli aiuti di Stato concessi
all’Ilva, mirata a valutare se nell’erogare i fondi e concedere i
finanziamenti Roma si sia comportata come un qualunque azionista
privato. Il provvedimento verrà formalizzato stamane allo scadere della
procedura scritta di consultazione. Non sono attesi colpi di scena, è un
match a carte scoperte che, finalmente, ora può entrare nel vivo.
L’incertezza, nell’area di Taranto, è un genere di cui nessuno sente la
mancanza.
L’inchiesta riguarda le misure di sostegno concertate
per la modernizzazione degli stabilimenti siderurgici pugliesi. Deve
garantire che non ci siano stati comportamenti lesivi della concorrenza.
Nel mirino è la legittimità del prestito ponte da 300 milioni deciso ai
primi di dicembre, ma anche gli 800 milioni stanziati con la legge di
Stabilità 2016 e i fondi già erogati per l’emergenza ambientale, altri
400 milioni. Gli impianti tarantini sono i più grandi d’Europa e,
sebbene oggi lavorino a capacità dimezzata, hanno il potenziale di
generare da soli quanto prodotto da Bulgaria, Grecia, Ungheria, Croazia,
Slovenia, Lussemburgo e Romania messi insieme nel 2015. Per questo la
Commissione non può consentire che una struttura sia mantenuta in piedi
artificialmente con i soldi dei contribuenti, soprattutto perché sono
stati in tanti a presentare reclamo contro l’Italia.
L’indagine
non è aggressiva. È quasi una seconda chance per il governo italiano ed è
meglio di una procedura di infrazione. La concessione importante è il
corso dell’inchiesta, come anticipato da “La Stampa” nell’edizione di
sabato, non impedisce all’Italia di proseguire con le misure per porre
rimedio al danno ecologico, proprio in considerazione dell’urgenza
vitale degli interventi a Taranto. Una volta che le autorità giudiziarie
avranno identificato il responsabile dell’inquinamento, sarà loro
obbligo quello di farsi rimborsare i soldi con gli interessi.
Nella
sua decisione la Commissione, rivelano più fonti, appoggia e in qualche
misura esorta il governo a mettere in vendita l’Ilva attraverso una
procedura pubblica, cosa che l’esecutivo Renzi si è vincolato per
decreto a fare entro giugno. Nell’attesa resterà sotto scrutinio la
componente dell’aiuto andata alla produzione. La scorsa settimana la
commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager, ha ricordato che c’è
«molta attenzione al settore dell’acciaio» in due ottiche precise: «La
questione ambientale e quella della concorrenza, entrambe collegate alla
necessità di essere sicuri che ci sia un mercato equilibrato».
Oggi
verrà annunciata anche una decisione siderurgica contro il governo
belga, al quale verrà intimato di farsi restituire 215 milioni di euro
ingiustificati versati nel 2006-2011 alla Duferco (240 secondo una fonte
differente), controllata dai cinesi, ma con minoranza nelle mani della
famiglia Bolfo. La dote, si argomenta, ha artificialmente elevato i
ricavi della società e posticipato una ristrutturazione definita
«difficile eppure necessaria».