mercoledì 20 gennaio 2016

La Stampa 20.1.16
Verdini si “affilia” al pd?
Speranza: non è una loggia
di Amedeo La Mattina

«Si affianca» o «si affilia» al Pd? Con Verdini bisogna stare attenti alle parole. L’altra sera, presentando al Tempio di Adriano il libro del suo amico Massimo Parisi sul Patto del Nazareno, Verdini ha spiegato che sarà sempre accanto a Renzi. I giornalisti delle agenzie gli sentono dire che vuole affiliarsi al partito del premier. Si è subito sparso odore di grembiulini toscani. Un lapsus fruediano che rivela orditi massonici? Scattano i nervi agli antirenziani. Roberto Speranza ricorda a Denis che il Pd è un partito, non una loggia. «Ad un partito ci si iscrive o si fa un alleanza. E per il Pd credo che nessuna delle due cose sia auspicabile». Addirittura interviene il presidente della Toscana Enrico Rossi per chiedere al vertice del Pd di smentire «questa “affiliazione” in modo categorico». Il termine non è piaciuto neanche a Palazzo Chigi, che ha già tante altre rogne per le mani. Così Verdini si è premurato di fare ascoltare all’Adnkrons lo sbobinato del suo intervento. «Non saremo una componente del Pd, ma una cosa che si affianca». Tutto chiarito? Non proprio. Denis sostiene che oggi tiene in piedi Renzi. E che nella futura Camera, quella che verrà eletta con il premio di maggioranza, «anche se il Pd ottenesse 340 deputati, vuoi che un 10% non siano della sinistra anti-Renzi? A quel punto ci saremo noi». Oplà! Verdini dà per scontato di portare in dote una trentina di «affiliati», pardon, «affiancati».