La Stampa 19.1.16
Opposizioni in rivolta per la nomina di Carrai
di Jacopo Iacoboni
Il
possibile arrivo di Marco Carrai, amico e finanziatore di Matteo Renzi,
a Palazzo Chigi come responsabile della sicurezza cibernetica ha
scatenato ieri una protesta via via più corale che ha unito posizioni
politiche lontanissime - da Beppe Grillo a Forza Italia, passando per la
minoranza pd e anche per quel Denis Verdini che, con il suo gruppo
parlamentare di ex berlusconiani, è stato interlocutore chiave del
premier sulla riforma costituzionale.
Roberto Speranza, ex
capogruppo del Pd, ha spiegato all’Huffington Post che su una nomina del
genere il partito subirebbe un’altra spaccatura: «Non posso neanche
immaginare che venga affidato un incarico così delicato al miglior amico
del premier. Renzi sa bene quale è la qualità dei servizi segreti nel
nostro paese e sono sicuro che per un’istituzione così delicata saprà
trovare le risorse giuste dentro e non fuori dagli apparati dello
Stato».
Già nel primo pomeriggio sul blog di Grillo era apparso un
post (firmato da Angelo Tofalo, il cinque stelle che siede nel Copasir)
che preannunciava che il M5S chiamerà ufficialmente Renzi a riferire al
Copasir, se la nomina si realizzasse: «Quanto prima convocheremo il
presidente del Consiglio in Copasir per approfondire ogni aspetto di
questa ambigua vicenda». Carrai, ricordano i cinquestelle, «è anche e
soprattutto socio fondatore e presidente di Cys4, una società tutta
dedicata alla sicurezza informatica. Sorgerebbero quindi gravissimi
problemi di conflitto di interessi». Singolarmente - non accadeva da un
po’ - la questione ha visto convergere anche Forza Italia; il capogruppo
Paolo Romani (un tempo tessitore del dialogo del patto del Nazareno) ha
sostenuto che sarebbe «estremamente grave e pericoloso che una funzione
delicatissima come quella di responsabile della sicurezza possa essere
assegnata dal premier all’imprenditore fiorentino Marco Carrai in base a
suoi rapporti di amicizia». Forza Italia, che non siede nel Copasir,
chiede che Renzi «chiarisca in Parlamento». E in serata ha lanciato il
suo messaggio anche Denis Verdini: «Carrai? Non so giudicare, ma mi
sembra un azzardo. Lo conosco perché è fiorentino, ma non saprei dire
dei difetti e dei pregi, potrebbe essere anche del tutto incompetente».