La Stampa 18.1.16
Slovenia pronta a chiudere i confini
Dopo
Svezia, Danimarca, Germania, Austria anche Lubiana potrebbe sospendere
Schengen La cancelliera Merkel: respingimenti più rapidi per i migranti
che arrivano dal Nordafrica
di Tonia Mastrobuoni
La
stretta sui profughi alle frontiere è un domino partito dalla Svezia
che sta rotolando velocemente verso la frontiera Sud-Est europea,
contagiando sempre più Paesi. E se l’Italia ne resta fuori, rischia di
ritrovarsi i confini intasati di migranti.
Dopo la decisione di
Svezia, Danimarca, Germania e, a breve, dell’Austria di adottare criteri
più restrittivi per i richiedenti asilo che vogliono passare la
frontiera, la prossima tappa «potrebbe essere la Slovenia», lascia
intendere un portavoce del ministero dell’Interno austriaco. Un guaio,
per l’Italia: l’intero confine nordorientale rischia di diventare un
fronte caldo, se dopo Vienna anche Lubiana adotterà gli stessi principi
già adottati dai Paesi più a Nord.
Un’altra notizia cattiva per il
nostro Paese è arrivata ieri dalla Germania: Angela Merkel e il primo
ministro della Baviera, Horst Seehofer, hanno concordato un
respingimento più rapido per i migranti che arrivano dal Nordafrica.
Anche se Marocco, Algeria e Tunisia non sono ancora stati dichiarati
«Paesi sicuri», Cdu e Csu vogliono convincere l’alleato di governo Spd
ad adottare una legge simile a quella già adottata per i Balcani
occidentali. E intanto i migranti di quei Paesi saranno respinti in ogni
caso più rapidamente. E sono migranti che arrivano molto spesso
dall’Italia.
Invece, il principio del «domino» della stretta sui
profughi lo ha spiegato il cancelliere Werner Faymann in un’intervista.
L’Austria «sta agendo in stretto contatto con i tedeschi - ed
esattamente come la Germania rafforzeremo le nostre frontiere e
respingeremo dei profughi». In sostanza, siccome la Germania ha deciso
all’inizio della scorsa settimana di non far più entrare nel Paese i
richiedenti asilo che puntano alla Svezia, l’Austria adotterà, alla fine
della prossima settimana, lo stesso principio. Il portavoce del
ministero dell’Interno conferma al telefono che «potranno entrare solo i
richiedenti asilo che puntano all’Austria e alla Germania».
Ma
ora anche i dirigenti dei ministeri dell’Interno di Vienna e Lubiana
sono «quotidianamente in contatto»: gli austriaci hanno «offerto di
aiutare la Slovenia ai confini, se la Slovenia lo chiederà». Anche le
direzioni delle polizie dei due Paesi stanno collaborando «per evitare
intasamenti» ai confini interni. E la Slovenia può contare sul supporto
di Vienna, se deciderà la stessa stretta sui profughi alle frontiere
esterne. Le mosse di austriaci e sloveni avvengono, inoltre, in accordo
con i tedeschi.
Il senso è accordarsi tra Paesi per «salvare
Schengen al suo interno, rafforzando le frontiere esterne». Cioè di
«contagiare» con le stesse regole più severe via via più Paesi fino ai
confini esterni dell’Ue. L’obiettivo dichiarato di Angela Merkel è da
tempo quello di filtrare maggiormente gli arrivi verso l’esterno:
l’unico modo per salvare Schengen. E dopo la Slovenia non è escluso che
anche la Croazia adotti la stessa linea.
Intanto continuano i guai
interni per Merkel. Alcuni deputati del suo partito le hanno scritto
una lettera in cui chiedono una svolta nelle politiche che riguardano i
profughi e, parafrasando la sua famosa frase dell’estate scorsa, si
dicono convinti che «“non” ce la facciamo».