giovedì 14 gennaio 2016

La Stampa 14.1.16
La proposta
Depenalizzatii reati “medici”
Si potrà dire no ad aiuti forzati
di Gia. Gal.

La depenalizzazione è per il medico e le persone che aiutano il malato terminale a morire. Il testo è semplice. La proposta, composta da quattro articoli, prevede che ogni cittadino può rifiutare l’inizio o la prosecuzione di trattamenti sanitari, nonché ogni tipo di trattamento di sostegno vitale così come della terapia nutrizionale. Il personale medico e sanitario è tenuto a rispettare la volontà del paziente se arriva da un maggiorenne capace di intendere e di volere, salvo in alcuni casi particolari. Ogni persona, stabilisce l’ultimo articolo, «può stilare un atto scritto, con firma autenticata dall’ufficiale di anagrafe del comune di residenza o domicilio, con il quale chiede l’applicazione dell’eutanasia per il caso in cui egli successivamente venga a trovarsi» nelle condizioni previste dalla legge. Di fatto la legge in discussione da marzo in Parlamento prevede una depenalizzazione dei reati di omicidio consenziente e istigazione-aiuto al suicidio che rimangono nel codice ma non si applicano per i malati maggiorenni, terminali e che abbiano «reiteratamente espresso» la volontà di morire con l’aiuto di un medico. «Ogni cittadino può rifiutare l’inizio o la prosecuzione di trattamenti sanitari o di sostegno vitale o terapia nutrizionale - si legge all’articolo uno -. Il personale medico e sanitario è tenuto a rispettare la volontà che provenga da paziente maggiorenne che non si trova in condizioni, anche temporanee, di incapacità di intendere e di volere».
O, «in caso di incapacità sopravvenuta», da persona precedentemente nominata, «con atto scritto con firma autenticata dall’ufficiale di anagrafe del comune». Però «la richiesta di applicazione dell’eutanasia deve essere chiara ed inequivoca e non può essere soggetta a condizioni». Essa deve essere accompagnata, a pena di inammissibilità, da «un’autodichiarazione, con la quale il richiedente attesti di essersi adeguatamente documentato in ordine ai profili sanitari, etici ed umani». A favore della proposta di legge si erano schierati anche alcuni malati che si erano fatti, con le loro storie, bandiera della battaglia. Fino ad ora le Camere, però, non avevano mai trasformato il dibattito esterno al Parlamento in un confronto su un vero e proprio testo di legge. La proposta nasce da una mediazione e, nelle discussioni ha trovato consensi trasversali, nelle forze di opposizione di maggioranza, sia alla Camera sia al Senato. Non era mai accaduto.