La Stampa 12.1.16
A Colonia è “caccia allo straniero”
Pestaggi e ronde contro i profughi
Gruppi
di hooligan e di estrema destra hanno organizzato la rappresaglia sul
Web. Tra i 19 immigrati fermati per la notte di Capodanno nove sono
arrivati nel 2015
di Tonia Mastrobuoni
Mentre gli
inquirenti cercando faticosamente di mettere insieme i tasselli della
più drammatica notte di Capodanno, qualcuno ha già deciso chi deve
pagare. Gruppi di hooligan, buttafuori, estremisti di destra e membri di
club di motociclisti si sono dati appuntamento domenica sera nel centro
di Colonia e hanno picchiato selvaggiamente qualsiasi straniero che gli
capitasse a tiro. I teppisti avevano concordato la «caccia all’uomo»
attraverso alcuni siti Facebook di destra come «Block4» o «Armlaenge».
Alle 18,40 è cominciata la rappresaglia: venti uomini hanno attaccato
sei pachistani, neanche mezz’ora dopo altri cinque aggressori si sono
avventati su un siriano mandandolo in ospedale. Bilancio: quattro
feriti, di cui due gravi. Nel corso della notte la polizia ha
controllato centocinquanta persone e ne ha fermate quattro. Tra gli
indiziati, gli agenti hanno individuato oltre trenta persone già
schedate: 13 estremisti di destra, 18 buttafuori e due simpatizzanti
degli «Hells Angels».
Un’altra notizia inquietante proviene da
Duesseldorf, dove un numero crescente di cittadini sta organizzando
delle ronde attraverso un sito Facebook chiamato «uno per tutti, tutti
per uno» che vuole «proteggere le nostre signore» e che giura di non
essere razzista. Ma a giudicare dai commenti, che definiscono ad esempio
gli stranieri «feccia», molti partecipanti lo sono. Il primo
appuntamento è per sabato, nel centro della capitale del Nordreno
Westfalia.
E che il clima stia precipitando lo dimostra anche la
decisione del Comitato centrale dei musulmani di staccare le linee dei
telefoni, intasate da Capodanno dalle migliaia di chiamate di minacce e
insulti. «Stiamo vivendo una nuova dimensione di odio», ha dichiarato il
capo della comunità musulmana, Aiman Mazyek, al «Kölner Stadtanzeiger».
Intanto,
per aggiungere confusione a confusione, i 135 inquirenti della task
force della polizia di Colonia che stanno ricostruendo le aggressioni di
Capodanno hanno smentito ieri il ministro della Giustizia Heiko Maas
che aveva parlato di un attacco pianificato e coordinato. «Che ci siano
stati al livello nazionale - ma anche in altre città europee - episodi
criminali simili, fa pensare piuttosto che i crimini non siano stati
pianificati al livello temporale, né che ci sia stata una regia». Il
numero e le modalità delle aggressioni farebbero pensare, sostiene il
rapporto, «che l’azione criminale degli aggressori sia stata
principalmente motivata dal punto di vista sessuale e che non puntassero
primariamente a commettere dei furti».
Riportando queste
sorprendenti conclusioni degli inquirenti, Ralf Jaeger, ministro
dell’Interno del Nordreno-Westfalia è tornato ad attaccare la polizia di
Colonia: «il quadro fornito dalla polizia nella notte di San Silvestro è
inaccettabile» e «gli interventi sono stati caratterizzati da gravi
errori da parte della dirigenza e gravi lacune nella comunicazione». È
arrivato il momento, ha detto il politico socialdemocratico, di mettere
da parte ogni tabù e timore di non essere politically correct: «dobbiamo
una totale trasparenza alle vittime e all’opinione pubblica ma anche ai
profughi che vogliono vivere qui in pace».
Jaeger ha messo anche
in fila i pochi fatti prodotti finora dagli inquirenti: tra i 19
sospettati, quasi tutti nordafricani, individuati ad oggi figurano dieci
richiedenti asilo, nove dei quali arrivati l’anno scorso in Germania.
Altri nove sono migranti irregolari. Altro fatto, i poliziotti erano
troppo pochi: «le forze in campo erano troppo scarse per poter
fronteggiare seriamente gli aggressori», ha puntualizzato. I capi
avrebbero dovuto chiedere rinforzi, ha sottolineato il politico Spd.
Fatti che non mancheranno di creare nuove polemiche.