Corriere 12.1.16
Terra dei Fuochi: emergenza bimbi
di Margherita De Bac
Aumento
di bambini ricoverati per tutti i tumori nel primo anno di vita,
eccesso di «incidenza e di ricoverati per tumori del sistema centrale
nervoso tra uno e 14 anni»: sono i dati choc dell’Iss.
ROMA I
bambini più vulnerabili sono quelli che vivono in zone povere e
socialmente degradate, dichiarano l’Organizzazione mondiale della sanità
e diversi organismi scientifici con indagini sempre più dettagliate.
Una conferma viene dal rapporto dall’Istituto superiore di sanità (Iss)
sullo stato di salute della Terra dei Fuochi, disseminata di discariche
illegali, rifiuti che potrebbero costituire un’ulteriore causa di
malattia per l’uomo.
Nell’aggiornamento dei dati raccolti fino
allo scorso anno la novità riguarda la popolazione infantile. Aumento di
bambini ricoverati per tutti i tumori nel primo anno di vita, eccesso
di «incidenza e di ricoverati per tumori del sistema centrale nervoso
tra uno e 14 anni». Queste le criticità riportate nella sintesi dello
studio epidemiologico coordinato da Loredana Musmeci, il progetto
«Sentieri». La responsabile del dipartimento che si occupa delle
interferenze ambiente-salute però aggiunge: «Non arriviamo a conclusioni
affrettate. Molti aspetti della questione vanno indagati. Ad esempio
allargare lo studio a tutti i Comuni dell’area incriminata, oltre ai 55
elencati dalla legge del 2014».
La senatrice dei 5 Stelle Paola
Nugnes è invece perentoria nelle sue affermazioni: «Nessun dubbio tra
inquinamento ambientale e cancro e eccessi di mortalità, il governo
intervenga con urgenza. Non serve aspettare».
In realtà non esiste
l’evidenza scientifica che sostanze cancerogene contenute nei rifiuti
vengano trasmesse attraverso l’ingestione di alimenti contaminati e
producano danni all’organismo. Nelle conclusioni gli epidemiologi
chiariscono infatti che i fattori ambientali «potrebbero essere causa o
concausa» di mortalità e patologie.
I ricercatori ritengono
necessario un «approfondimento perché mentre l’associazione tra smog e
disturbi respiratori nell’infanzia è ampiamente documentata, è al
momento difficile individuare le cause ambientali dei tumori infantili».
Gli esperti non escludono che l’esposizione a «emissioni e rilasci dei
siti di smaltimento e combustione illegale possano aver svolto un
ruolo».
Musmeci precisa: «Bisogna considerare il degrado generale
del territorio, la condizione economica e la precarietà dello stato
sanitario. Mancanza di prevenzione, cattiva alimentazione, stili di vita
errati della donna nella delicata fase della gravidanza hanno effetti
negativi. Parliamo inoltre di una realtà dove la vita media è più corta
di due anni rispetto al resto d’Italia».
Il lavoro dell’Istituto
superiore di sanità conferma l’aumento di mortalità, patologie e
ricoveri nella popolazione adulta. Come nella prima stesura, quella del
2014, viene ribadita con forza la necessità di bonificare il terreno dai
rifiuti tossici.