il manifesto 9.1.16
Due minorenni e un malato di mente tra i giustiziati da Riyadh
Arabia
Saudita. Oltre al religioso al-Nimr, i boia sauditi hanno ucciso un
giovane del Ciad, 13enne all'epoca dell'arresto, e un saudita che aveva
17 anni per essersi uniti ad al Qaeda
Tra
i 47 giustiziati dai boia sauditi anche due minorenni all’epoca
dell’arresto e un malato di mente. Lo rivela Middle East Eye, citando
fonti interne. Mustafa Abkar aveva 13 anni quando fu arrestato nel 2003:
era arrivato dal Ciad per unirsi ad al Qaeda. La sua storia comparve
sulla tv Al Arabiya: funzionari sauditi ne prospettarono il rilascio,
vista la giovanissima età. Poi più nulla e il primo gennaio
l’esecuzione.
Era minorenne, quando fu
arrestato nel 2004, anche il saudita Mishaal al-Farraj: 17 anni, era
entrato in al Qaeda dopo l’uccisione del padre. Per lui nessun processo.
Abdulaziz al-Toaili’e, ex leader qaedista catturato nel 2005, invece,
dopo anni di torture fisiche e psicologiche ha riportato seri danni
mentali. A suo favore una lettera inviata all’Onu chiedeva di fare
pressioni su Riyadh per rilasciarlo a causa della grave malattia
mentale. Nessuna risposta