il manifesto 29.1.16
Con Tsipras la Grecia diventa alleata di Israele
Atene-Tel
Aviv. Per decenni la Grecia è stata apertamente filo-palestinese e il
suo cambio di rotta genera preoccupazione ai vertici dell'Olp, tanto che
l'ex ministro degli esteri Nabil Shaath, sulle pagine del quotidiano
Haaretz, si è domandato se «la Grecia tradirà la Palestina». Ieri a
Nicosia il vertice tra Israele, Grecia e Cipro.
di Michele Giorgio
GERUSALEMME
Annunciato a metà mese da Benyamin Netanyahu, si è svolto ieri a Cipro
il vertice a tre con il primo ministro israeliano, il premier greco
Tsipras e il presidente cipriota Anastasiades. Un summit preceduto dalla
firma due giorni fa di importanti accordi bilaterali tra Atene e Tel
Aviv. Tsipras da uomo di sinistra ha stretto un’alleanza con Israele,
dall’economia alla cooperazione militare, che non avevano saputo o
voluto raggiungere neppure i leader greci di destra. La parola chiave
del vertice di Cipro è stata “gas”. I tre Paesi hanno annunciato la
costituzione di un comitato per studiare la possibilità di portare il
gas naturale che si trova nelle acque al largo di Israele e Cipro, in
Europa attraverso la Grecia.
Nonostante la prevalenza dei temi
economici, le intese raggiunte a Nicosia sono molto più ampie e
riguardano anche la sicurezza. E se la vicinanza tra Cipro e Israele, in
funzione anti-Turchia, è nota da tempo, invece la stretta cooperazione
tra Grecia e Stato ebraico rappresenta una novità.
Per decenni la
Grecia è stata apertamente filo-palestinese e il suo cambio di rotta
genera preoccupazione ai vertici dell’Olp, tanto che l’ex ministro degli
esteri Nabil Shaath, sulle pagine del quotidiano Haaretz, si è
domandato se «la Grecia tradirà la Palestina». Atene ha bisogno di
rilanciare la sua disastrata economia ma, ha scritto Shaath, «vantaggi
economici a breve termine non devono danneggiare una profonda e preziosa
amicizia». Una amicizia tra i popoli, ha sottolineato, «tra greci e
palestinesi…purtroppo questo rapporto ha iniziato a cambiare». A metà
gennaio la Grecia e alcuni Paesi dell’Europa dell’Est, sollecitati da
Netanyahu, hanno tentato di bloccare una risoluzione dei ministri degli
esteri dell’Ue che ribadisce la separazione territoriale tra Israele e
le colonie che ha costruito nei Territori occupati.