il manifesto 28.1.16
Taubira, un elettrone libero di sinistra
Dimissioni.
Ultima "garanzia" a sinistra nel governo Valls. Due leggi portano il
suo nome: il riconoscimento della tratta e della schiavitù come crimine
contro l'umanità (2001) e il matrimonio per tutti. Lascia citando
Césaire
di A.M.M.
PARIGI Christiane Taubira è
stata ministra della giustizia per 3 anni, 8 mesi e 11 giorni, nei due
governi Ayrault e i due guidati da Valls. E’ considerata un “elettrone”
libero” della sinistra francese, una politica che ha sempre difeso senza
timori le proprie convinzioni. Un’attitudine che ha confermato ieri,
facendo riferimento a un “disaccordo politico importante” sulla modifica
della Costituzione in corso e la privazione della nazionalità per i
condannati per terrorismo, in nome della scelta di “essere fedele a me
stessa, alla mia lotta, al mio rapporto con gli altri, a noi, come io
intendo questo noi”.
Il suo nome resterà legato a due leggi: la
prima, del 10 maggio 2001, riconosce la tratta e la schiavitù come un
crimine contro l’umanità (il 10 maggio è diventata la giornata ufficiale
di lotta contro la schiavitù); la seconda è il matrimonio per tutti,
che ha permesso 10mila matrimoni gay nel 2014 e 8mila nel 2015. E’ stata
deputata della Guyana dal 1993 al 2012. Al referendum sul Trattato
costituzionale europeo del 2005 si era schierata per il “no”.
Christiane
Taubira è nata a Cayenne, in Guyana, nel ’52, in una famiglia numerosa,
abbandonata dal padre. Inizia l’attività politica come militante
indipendentista e partecipa alla fondazione del partito Walwari. Il
marito, Roland Delannon, da cui ha divorziato nel 2002 dopo 20 anni di
matrimonio e 4 figli, è un leader indipendentista, anche finito in
carcere, cosa che verrà costantemente rimproverata all’ex ministra dai
suoi numerosi avversari politici, anche se Taubira abbandona la causa
indipendentista nel 1981, con l’elezione di François Mitterrand. Anche
nel Partito socialista aveva dei nemici. Soprattutto dopo la sua
candidatura alla presidenza della repubblica nel 2002, come
rappresentante del Partito Radicale di Sinistra: ottiene il 2,32% dei
voti, che sono mancati a Lionel Jospin, sorpassato al primo turno da
Jean-Marie Le Pen.
Lasciando il ministero della Giustizia, ieri,
Christiane Taubira ha citato un verso di Aimé Césaire, poeta e uomo
politico della Martinica: “non abbandoneremo il mondo agli assassini
dell’alba”. Taubira è l’unica politica francese in grado di parlare per
ore, senza appunti, introducendo nei sui discorsi delle citazioni colte.
Super-diplomata, è stata professore universitario. Nel periodo che ha
passato alla Giustizia, ha avuto la forza di resistere all’ondata di
insulti, razzisti e sessisti, che l’hanno investita, in particolare
durante il dibattito sul matrimonio per tutti.