giovedì 28 gennaio 2016

il manifesto 28.1.16
Taubira, un elettrone libero di sinistra
Dimissioni. Ultima "garanzia" a sinistra nel governo Valls. Due leggi portano il suo nome: il riconoscimento della tratta e della schiavitù come crimine contro l'umanità (2001) e il matrimonio per tutti. Lascia citando Césaire
di A.M.M.

PARIGI Christiane Taubira è stata ministra della giustizia per 3 anni, 8 mesi e 11 giorni, nei due governi Ayrault e i due guidati da Valls. E’ considerata un “elettrone” libero” della sinistra francese, una politica che ha sempre difeso senza timori le proprie convinzioni. Un’attitudine che ha confermato ieri, facendo riferimento a un “disaccordo politico importante” sulla modifica della Costituzione in corso e la privazione della nazionalità per i condannati per terrorismo, in nome della scelta di “essere fedele a me stessa, alla mia lotta, al mio rapporto con gli altri, a noi, come io intendo questo noi”.
Il suo nome resterà legato a due leggi: la prima, del 10 maggio 2001, riconosce la tratta e la schiavitù come un crimine contro l’umanità (il 10 maggio è diventata la giornata ufficiale di lotta contro la schiavitù); la seconda è il matrimonio per tutti, che ha permesso 10mila matrimoni gay nel 2014 e 8mila nel 2015. E’ stata deputata della Guyana dal 1993 al 2012. Al referendum sul Trattato costituzionale europeo del 2005 si era schierata per il “no”.
Christiane Taubira è nata a Cayenne, in Guyana, nel ’52, in una famiglia numerosa, abbandonata dal padre. Inizia l’attività politica come militante indipendentista e partecipa alla fondazione del partito Walwari. Il marito, Roland Delannon, da cui ha divorziato nel 2002 dopo 20 anni di matrimonio e 4 figli, è un leader indipendentista, anche finito in carcere, cosa che verrà costantemente rimproverata all’ex ministra dai suoi numerosi avversari politici, anche se Taubira abbandona la causa indipendentista nel 1981, con l’elezione di François Mitterrand. Anche nel Partito socialista aveva dei nemici. Soprattutto dopo la sua candidatura alla presidenza della repubblica nel 2002, come rappresentante del Partito Radicale di Sinistra: ottiene il 2,32% dei voti, che sono mancati a Lionel Jospin, sorpassato al primo turno da Jean-Marie Le Pen.
Lasciando il ministero della Giustizia, ieri, Christiane Taubira ha citato un verso di Aimé Césaire, poeta e uomo politico della Martinica: “non abbandoneremo il mondo agli assassini dell’alba”. Taubira è l’unica politica francese in grado di parlare per ore, senza appunti, introducendo nei sui discorsi delle citazioni colte. Super-diplomata, è stata professore universitario. Nel periodo che ha passato alla Giustizia, ha avuto la forza di resistere all’ondata di insulti, razzisti e sessisti, che l’hanno investita, in particolare durante il dibattito sul matrimonio per tutti.