il manifesto 10.1.16
Inciviltà di genere
Colonia. Donne vittime e profittatori maschi dello scontro di civiltà
di Giuliana Sgrena
Se
fosse stato un attacco preordinato – ma non c’è nessuna prova per
sostenerlo – sarebbe stato perfetto. Mentre tutta l’Europa si prepara
militarmente e psicologicamente ad affrontare attentati terroristici la
maggiore destabilizzazione arriva nella notte di capodanno in piazza. In
diverse piazze della Germania – Colonia, Amburgo, Stoccarda – ma anche
Zurigo ed Helsinki.
Una massa incontrollabile di maschi – di
origini arabe o musulmane, forse anche richiedenti asilo, ma ci sono
anche occidentali, ubriachi, armati di bottiglie, anche qualche molotov,
coltelli e forza bruta – aggrediscono le donne, tutte quelle che si
trovano di fronte, sulla strada, le picchiano, feriscono, stuprano,
perfino derubano, la polizia non può, non sa, non ha i mezzi per
intervenire. Tanto che ad Amburgo sono i buttafuori dei locali notturni a
salvare le donne aprendo le porte dei locali che proteggono.
È un
attacco molto diverso da quello che è avvenuto a Parigi – al quale è
stato da alcuni media paragonato – non sono locali di musica, ristoranti
o la sede di un giornale satirico – i simboli della laicità francese –
ad essere colpiti, ma la piazza come luogo di incontro di tutti e le
donne, che simbolizzano il nemico – il diavolo verrebbe da dire – per i
sostenitori di una cultura misogina e patriarcale.
Non solo tra i
musulmani, la barbarie è ovunque. Aggredire, violentare le donne vuol
dire colpire un genere nella sua più profonda identità e intimità, vuol
dire usare strumenti che sono purtroppo diventati usuali nelle guerre e
non solo moderne.
Un attacco di questo tipo non spinge a uscire
per dimostrare di essere ancora presenti – anche se c’è chi lo fa —
nonostante le bombe e i kamikaze, si può rischiare una pallottola ma
andare incontro a uno stupro è diverso.
Eppure ieri le donne sono
scese di nuovo coraggiosamente in piazza contro le violenze subite e
contro la destra anti-islam e i neonazisti, pronte ad accusare «i
nemici, uguali dappertutto, del sessismo e del fascismo». Nonostante la
gente resti attonita e, colpita psicologicamente, cancella la
partecipazione al famoso carnevale di Colonia.
Se fosse stato un
atto terroristico sarebbe riuscito perfettamente. Ma anche se fosse
stato organizzato dalle bande naziste e xenofobe, del resto i terroristi
— anche quelli dell’Isis — non hanno forse la stessa ideologia
fascista? La destra tedesca vedrebbe in questi atti confermata la sua
previsione: verranno i barbari e stupreranno le nostre donne. E anche se
non è così, la destra più estrema ne sta già approfittando. Ma anche
tutta quella che vuole il respingimento dei migranti e Angela Merkel
pagherà sicuramente — in termini elettorali — la sua politica di
accoglienza, anche se finora era riuscita a contenere le opposizioni. La
sua reazione a questi fatti è stata infatti molto dura.
Le
reazioni sono state ritardate dai rapporti edulcorati della polizia che
ha peccato oltre che per il mancato intervento anche per l’eccesso di
politically correct: i temi della migrazione, dei profughi, dell’islam e
la violenza sono tabù in Germania.
È chiaro che se tra le bande
che hanno attaccato le donne ci fossero stati anche profughi o
richiedenti asilo saranno loro a pagare il prezzo più alto o comunque lo
saranno soprattutto i prossimi profughi che cercheranno di approdare
sul territorio europeo. Lo vediamo anche in Italia dove la legge per
l’abolizione del reato di clandestinità — che doveva passare tra breve
in parlamento — sarà con ogni probabilità rinviata, con il beneplacito
di tutti, a non si sa quando.
Ancora una volta possiamo dire che
le donne sono state le vittime di questo criminale assalto ma saranno i
maschi sostenitori dello scontro di civiltà ad approfittarne.