Corriere 4.1.16
Pd-Sel, alta tensione sulle urne I dem: irresponsabile chi rompe
di Alessandro Trocino
ROMA Nicola Fratoianni, coordinatore di Sel, al Corriere ha spiegato che la sinistra deciderà caso per caso sulle alleanze alle Amministrative, ma che gli appelli del Pd sono «ipocriti» e «tardivi» e che il partito di Matteo Renzi deve considerarsi un «avversario». Eppure l’offensiva del Pd continua e a Fratoianni rispondono in molti. A cominciare dal vicesegretario Lorenzo Guerini, che ribadisce: «Lavoriamo perché si ricreino le condizioni per ripetere esperienze di governo con il centrosinistra». E poi aggiunge: «Chi rompe per ragioni legate a motivi nazionali sbaglia ed è irresponsabile». Guerini ricorda che a Cagliari il Pd «è pronto a sostenere candidati non nostri». Come Massimo Zedda, di Sel. E dice «no a primarie prêt-à-porter: l’impegno deve valere per tutti e si sostiene chi vince». Guerini contesta le scelte di Torino e Bologna, dove Sel ha già scelto di correre da sola. E spera almeno in un ripensamento a Roma (le primarie saranno il 7 marzo, ma Stefano Fassina, indicato da Sel, considera il Pd romano «inaffidabile») e a Milano (primarie il 7 febbraio). Anche Sandra Zampa contesta le parole dell’esponente di Sel: «Ho letto con rammarico l’intervista a Fratoianni, spero in un ripensamento a sinistra e che il Pd si batta perché l’ispirazione ulivista non venga accantonata». Anche dalla minoranza dem partono appelli, ma rivolti alla dirigenza del Nazareno, perché, come dice Roberto Speranza, «non ci si rassegni al muro contro muro con Sel e si faccia tutto il possibile per trovare un accordo con Sinistra italiana». Caustico, invece, Dario Ginefra, su Twitter: «Il Pd è un avversario, parola di Fratoianni. Della serie, evviva i compagni Rossi e Turigliatto». Allusione ai parlamentari comunisti (Pdci e Prc) che voltarono le spalle al governo Prodi. Sul tema interviene anche il ministro pd Maurizio Martina: «La logica del “vicino nemico” è un film già visto che troppe volte ha finito solo per avvantaggiare la destra».
Nel frattempo, Fratoianni dal suo blog augura a Matteo Renzi «che dal 2016 riesca a imparare almeno i nomi dei problemi dei cittadini italiani: povertà, disuguaglianza, precarietà, disoccupazione» .