Corriere 26.1.16
La svolta sulla Riforma Il Papa sarà in Svezia all’anniversario di Lutero
Per i 500 anni scelta ecumenica di cattolici e protestanti
di Gian Guido Vecchi
CITTÀ
DEL VATICANO L’inizio della Riforma è considerato il 31 ottobre del
1517, l’affissione delle 95 tesi sul portone della chiesa di Wittenberg,
ma il momento più drammatico è quando il monaco Martin Lutero parlò
alla Dieta di Worms, 18 aprile 1521, per dire «non confido né nel Papa
né nel solo Concilio, poiché è certo che essi hanno spesso errato e
contraddetto loro stessi» e affidarsi alla sola scriptura e alla propria
coscienza «prigioniera della Parola di Dio». Bisogna partire da qui,
per misurare la portata del gesto epocale del Papa, mezzo millennio più
tardi: Francesco parteciperà a una cerimonia congiunta fra la Chiesa
cattolica e la Federazione luterana mondiale per commemorare il
cinquecentesimo anniversario della Riforma. In un comunicato congiunto,
si spiega che la «commemorazione ecumenica» si svolgerà il 31 ottobre di
quest’anno nella città svedese di Lund, e sarà presieduta dal pontefice
assieme al vescovo Munib A. Younan e al reverendo Martin Junge,
presidente e segretario generale della Federazione luterana mondiale.
«Sono
profondamente convinto che adoperandoci per la riconciliazione fra
Luterani e Cattolici operiamo per la giustizia, la pace e la
riconciliazione in un mondo lacerato dai conflitti e dalla violenza»,
spiega il reverendo Junge. Il cardinale Kurt Koch ha spiegato che la
commemorazione ecumenica sarà possibile «concentrandosi insieme sulla
centralità della questione di Dio e su un approccio cristocentrico».
Il
cammino di riavvicinamento prosegue dal Concilio. Un momento importante
è stata la «Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della
giustificazione» che nel 1999 superò secoli di dispute teologiche. Resta
memorabile il gesto di Benedetto XVI a Erfurt, il 23 settembre 2011,
nella chiesa dell’ex convento degli agostiniani dove Lutero si formò dal
1505 al 1511: l’elogio di Lutero e della sua «passione profonda, molla
della sua vita e dell’intero suo cammino» per «la questione su Dio» e le
considerazioni di Ratzinger sul «pensiero» e la «spiritualità del tutto
cristocentrica» del padre della Riforma, «la sua scottante domanda:
come mi trovo davanti a Dio?, deve diventare di nuovo, e certo in forma
nuova, anche la nostra domanda». Il cammino è ancora lungo. Ma non a
caso l’annuncio è arrivato, ieri, alla fine della settimana di preghiera
per l’unità dei cristiani. «Mentre siamo in cammino verso la piena
comunione tra noi, possiamo già sviluppare molteplici forme di
collaborazione per favorire la diffusione del Vangelo. E camminando e
lavorando insieme, ci rendiamo conto che siamo già uniti nel nome del
Signore», ha detto ieri Francesco durante i Vespri celebrati nella
basilica di San Paolo fuori le Mura con i rappresentanti delle altre
confessioni cristiane. Francesco, la sera dell’elezione nella Sistina,
si presentò come vescovo della Chiesa di Roma «che presiede nella carità
tutte le Chiese»: una citazione di Ignazio di Antiochia, Padre della
Chiesa indivisa del II secolo, come segnale a tutti i cristiani.
Le
parole di Bergoglio hanno richiamato ieri sera i mea culpa di Wojtyla:
«In questo Anno giubilare straordinario della Misericordia, teniamo ben
presente che non può esserci autentica ricerca dell’unità dei cristiani
senza un pieno affidarsi alla misericordia del Padre. Chiediamo
anzitutto perdono per il peccato delle nostre divisioni, una ferita
aperta nel Corpo di Cristo. Come vescovo di Roma e pastore della Chiesa
cattolica, voglio invocare misericordia e perdono per i comportamenti
non evangelici tenuti da parte di cattolici nei confronti di cristiani
di altre Chiese. Allo stesso tempo, invito tutti i fratelli e le sorelle
cattolici a perdonare se, oggi o in passato, hanno subito offese da
altri cristiani». Il Papa ha concluso: «Non possiamo cancellare ciò che è
stato, ma non vogliamo permettere che il peso delle colpe passate
continui a inquinare i nostri rapporti. La misericordia di Dio rinnoverà
le nostre relazioni».