venerdì 22 gennaio 2016

Corriere 22.1.16
Unioni civili, Pd spaccato. Ultime ore per mediare
Laici contro cattodem, la minoranza chiede un voto in direzione
Il premier: io per le adozioni, deciderà il Parlamento
di Alessandra Arachi

ROMA La battaglia degli emendamenti si giocherà tutta dentro l’aula del Senato. Nemmeno all’interno del Pd fino a ieri sera sembrava emersa una linea di mediazione circa la legge sulle unioni civili omosessuali. Oggi alle 13 scade il termine per presentare gli emendamenti e la Lega è pronta a rovesciarne più di cinquemila su questa legge che per la prima volta varca la soglia di un’aula parlamentare.
Ieri Matteo Renzi è stato chiaro: «Io sono contrario all’utero in affitto e la legge in Italia non cambia e ritengo sia giusto proibire. E sono favorevole alla stepchild adoption dove il valore centrale è il bambino. Poi deciderà il Parlamento e ciascuno risponderà alla sua coscienza». Ha ribadito, il premier, la sua volontà di approvare la legge così com’è proprio adesso che manca meno di una settimana all’arrivo in Aula del testo Cirinnà. Con il premier anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando: «Occorre risolvere il tema che ci segnala Strasburgo: c’è una fascia di cittadini che è priva di diritti, il cui riconoscimento è condizione essenziale per rimanere all’interno del Consiglio d’Europa».
Sono giorni roventi questi, soprattutto all’interno del Pd che oggi in direzione affronterà il tema, con la minoranza che chiede di mettere ai voti il testo Cirinnà, compreso l’articolo 5, quello sulla stepchild adoption, che di nuovo ieri ha diviso le anime dei senatori democratici.
Sono stati Massimo Caleo, Laura Cantini e Francesca Puglisi che hanno lanciato un appello ai colleghi senatori cattolici, per ora invano, chiedendo di ritirare l’emendamento sull’estensione all’estero del reato di utero in affitto. Un emendamento che prevede l’arresto fino a dodici anni per chi pratica anche all’estero la maternità surrogata, estendendo i criteri della Legge 40.
«Non bisogna fare confusione, la legge 40 non c’entra nulla con le unioni civili», ha detto la senatrice Monica Cirinnà. E ha aggiunto: «Non dobbiamo dimenticarci infatti che oltre il 90 per cento delle coppie che praticano la maternità surrogata sono coppie eterosessuali».
Circa gli emendamenti dei democratici, in assenza di una mediazione, rimane quello che trasforma l’adozione in affido rafforzato, firmato da una trentina di senatori cattolici. Forza Italia ne depositerà alcune centinaia (tutti nel merito, molti soppressivi degli articoli), mentre l’Ncd si limiterà ad appena un centinaio.
Si avvicina l’apertura del dibattito e partono anche le manifestazioni. Domani tocca a quella favorevole alla legge Cirinnà, circa 80 piazze in tutta Italia, che si contrapporrà al Family day al Circo Massimo il 30 gennaio a Roma.
Il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina sarà domani in piazza a favore dei diritti, mentre il ministro dell’ambiente Gianluca Galletti ha fatto sapere che parteciperà al Family day con tutta la famiglia, circostanza su cui Renzi ha detto di non aver nulla da eccepire. Sarà nella stessa piazza ma solo «col cuore», per impegni istituzionali, anche il ministro dell’Interno, Alfano.