Corriere 20.1.16
Il «blind trust» di Carrai per la nomina. E il caso va al Copasir
La mossa riguarda una decina di società, compresa la CYS4 che opera proprio nella sicurezza informatica
di Mario Gerevini, Enrico Marro
ROMA
Riunione d’urgenza convocata per oggi alle 15.30 del Copasir, il
comitato parlamentare di controllo dei servizi segreti, sul caso Carrai.
Cioè sull’ipotesi che l’imprenditore Marco Carrai, in stretti legami
d’amicizia con Matteo Renzi, venga chiamato dallo stesso premier a
presiedere una nuova agenzia per la cyber security (dalla protezione
delle banche dati e dei sistemi di comunicazione dello Stato al
contrasto del terrorismo).
A sollecitare la riunione del Copasir,
presieduto da Giacomo Stucchi (Lega Nord), sono state tutte le
opposizioni, all’attacco su due fronti: l’amicizia tra Carrai e il
presidente del Consiglio, che non garantirebbe l’imparzialità
necessaria, e il conflitto d’interessi tra lo stesso Carrai, a capo di
una vasta rete di società e la guida della nuova agenzia pubblica. «Se
questa assurda operazione dovesse andare in porto -— afferma Angelo
Tofalo, membro del Copasir per il M5s — significherebbe trasformare i
servizi segreti in un pericoloso strumento personale». Il capogruppo di
Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, parla invece di «ferita alla
democrazia», sia per l’ipotesi Carrai sia per l’esclusione del partito
di Berlusconi dallo stesso Copasir. È evidente, comunque, che se il
progetto di Renzi dovesse andare avanti, Carrai dovrebbe regolare la sua
posizione ai sensi delle norme sul conflitto d’interessi e quindi
rinunciare agli incarichi privati e conferire le sue partecipazioni in
un blind trust, una gestione fiduciaria a lui estranea.
Del resto,
si può dire che Marco Carrai sia in sé una holding. Possiede quote in
una decina di società: dall’immobiliare all’editoria, dalla consulenza
ai viaggi, spesso con partecipazioni incrociate. E poi c’è quella forse
più importante, la Cambridge Management Consulting (Cmg) di cui è
presidente e possiede il 21%. Tra gli altri partner compare con un 14%
Franco Bernabé, ex numero uno di Telecom. La Cmg è quella che insieme
alla Aicon di Mauro Tanzi (imprenditore amico dello stesso Carrai) e a
Leonardo Bellodi (ex dirigente dell’Eni) ha dato vita alla CYS4, la
società che più di tutte dovrebbe essere «blindata». Opera infatti nella
sicurezza informatica: presidente e amministratore delegato è Carrai ma
in cda c’è anche il fratello Stefano.
Il principale socio (52%)
di Cys4 è la Aicon, che a sua volta si occupa, tra l’altro, di
tecnologie della security e in essa ha una partecipazione del 5% la
Carfin, finanziaria che fa totalmente capo ai fratelli Stefano (92,5%) e
Marco (7,5%) Carrai. Carfin a sua volta, poco più di un anno fa,
insieme a Bernabè e altri (ma Carrai è l’azionista di riferimento) ha
costituito un’altra società, la Cgnal, che per l’oggetto sociale che si è
data potrebbe rientrare nell’eventuale operazione blind trust: sviluppo
e vendita di software e servizi su analisi dati. Anche qui il
presidente è Carrai.