mercoledì 20 gennaio 2016

La Stampa 20.1.16
Riunione straordinaria, il Copasir convocato sulla nomina di Carrai
Renzi vorrebbe nominare Marco Carrai, imprenditore, suo amico e finanziatore, a consigliere per la sicurezza cibernetica
Brunetta: non sappiamo niente sui Servizi
di Jacopo Iacoboni

La rivolta delle opposizioni - in via del tutto eccezionale unite - contro la nomina a palazzo Chigi di Marco Carrai, amico e finanziatore di Matteo Renzi, come consulente per la sicurezza cibernetica, ha fatto ieri un deciso passo avanti istituzionale. Dopo una mattinata di lavorii, in cui si sono saldate le proteste del M5S con quelle di Forza Italia ma anche - punto cruciale - con quelle del gruppo di Denis Verdini, nel primo pomeriggio è stata convocata d’urgenza una riunione straordinaria del Copasir - il Comitato parlamentare di controllo sui servizi - che si terrà oggi alle 15,30. La cosa è estremamente rilevante, e può preludere a imprevedibili sviluppi.
Renzi, raccontano fonti informate dentro il Comitato, è intenzionato ad andare avanti, ma non potrà farlo a questo punto senza fornire spiegazioni su come funzionerà in concreto questa struttura nella quale Carrai diventerebbe centrale. Chiamarla «agenzia» o «servizi segreti paralleli» è tecnicamente improprio, ma Carrai - una volta spogliatosi dei conflitti d’interessi per sue aziende che operano in quel settore, come sottolineano fonti di Palazzo Chigi - dovrebbe gestire una serie di dati molto sensibili, che implicano il rapporto con le aziende che gestiscono tecnologie e reti, e configura una situazione inedita negli organismi preposti alla sicurezza. Per questo, si sono mossi in tre per chiedere spiegazioni. Il M5S ha formalmente voluto la riunione straordinaria del Copasir. «Se questa assurda operazione (la nomina di Carrai, nda.) dovesse andare in porto», spiega Angelo Tofalo, membro M5S del Comitato, significherà trasformare i Servizi segreti italiani in un pericoloso strumento personale, uno strumento di controllo in mano a poche persone, scelte tra intimi amici, e verrà minacciata in maniera irreversibile la tenuta democratica del nostro Paese».
Forza Italia non siede nel Copasir, pur essendo la seconda opposizione, comunque numericamente rilevante (Brunetta ritiene che sia «vergognosamente esclusa, con assoluto e reiterato disprezzo da parte di governo, maggioranza e presidenti di Camera e Senato delle più elementari regole della democrazia»). E dunque chiede che la discussione avvenga direttamente col premier in aula. Carrai, spiega Brunetta, «è un amico personale del premier, con il rischio palese di trasformare un servizio pubblico di delicatezza e importanza enormi in un’arma privata potentissima di controllo». Una strada analoga vorrebbe percorrere Sinistra italiana, cominciando dal question time di oggi alla Camera.
È comunque una riunione imprevista - cosa che non avviene di frequente», ci dice una nostra fonte nel Comitato. A complicare il quadro politico per il premier, varrà la pena ricordare che due dei membri Pd nel Copasir, Roberto Speranza e Felice Casson, non sono esattamente dei renziani.