Corriere 15.1.16
Lo psichiatra Meluzzi diventa vescovo (ortodosso)
di Marco Bardesono
TORINO
Nello scontro diretto alle elezioni del 1994, nel collegio elettorale
di Mirafiori, un giovane psichiatra sconfisse l’imbattibile Sergio
Chiamparino e si guadagnò uno scranno a Montecitorio. «Ma allora non ero
così imbattibile», dice il governatore del Piemonte. Dal 19 dicembre lo
psichiatra Alessandro Meluzzi, che oggi di anni ne ha sessanta,
criminologo e ospite fisso dei più noti talk show televisivi che si
occupano di cronaca nera, è stato eletto Primate della Chiesa Ortodossa
Italiana, l’equivalente di un vescovo. Lui, che è sposato e ha figli.
«Si vede che gli ho portato fortuna — commenta Chiamparino — e in
definitiva anche lui ne ha portata un po’ anche a me». Meluzzi (nella
foto qui sotto) ha atteso il capodanno ortodosso, per presentarsi alla
comunità torinese nella nuova veste. Un cammino che lo ha portato ad
essere la guida della prima chiesa ortodossa italiana, iniziato lo
scorso giugno, quando padre Adeodato Mancini, patriarca della Chiesa
Occidentale Assiro Caldea, ha voluto, in punto di morte, nominarlo
presbitero. Ora l’elezione a Primate di una comunità
di migliaia
di fedeli. La Chiesa Ortodossa Italiana, infatti, si prepara ad aprire
una sede anche a Torino: «La nostra — spiega il Primate — è una realtà
indipendente, per la prima volta slegata dalla Romania o dalla Bulgaria,
ma italiana a tutti gli effetti. Il nostro è uno spazio importante per
coloro che vogliono vivere la fede nei principi dell’Ortodossia e poi
ancora per quelle coppie che richiedono un secondo matrimonio religioso
dopo il divorzio; per chi fa parte della massoneria e per questo motivo è
escluso da Santa Romana Chiesa. Infine, per quei sacerdoti che per via
dell’amore per la propria compagna hanno perso il “lavoro” o per chi ha
sposato una donna ortodossa, ha fatto battezzare i propri figli secondo
questo rito». Esercitare il ministero vescovile per Meluzzi non sarà un
lavoro «anche se ciò mi obbligherà a dedicare al ministero molto del mio
tempo. Tuttavia continuerò a mantenermi con la mia professione».
Meluzzi si è avvicinato alla Fede nel 2003, «quando abbandonai la
massoneria, ma la Chiesa mi rispose che il mio peccato non era
emendabile». Una diaspora che ha lentamente avvicinato lo psichiatra
agli ortodossi: «Il mio sarà un ministero di riconciliazione con i
cattolici. I dogmi sono identici: crediamo alla Madonna come madre e
come Vergine. Siamo divisi solo sull’infallibilità papale».