mercoledì 13 gennaio 2016

Corriere 13.1.16
Roma
E l’ex radicale spera di avere Tocci nella sua squadra
di Alessandro Capponi

ROMA Il sogno di Giachetti è coinvolgere nella squadra Walter Tocci, amatissimo a Roma per l’eccellente lavoro svolto nell’amministrazione Rutelli; il rischio è che si ritrovi una coalizione senza Sel (che a Giachetti rimprovera la vicinanza con Renzi) e con un avversario in più, quell’Ignazio Marino che da qualche mese, dopo la rovinosa caduta dal Campidoglio, non smette di accusare Renzi.
Roberto Giachetti, in ogni caso, sa bene che la sfida di Roma è complicatissima e da ieri forse ne è ancora più consapevole: perché l’investitura ufficiale che gli arriva dal segretario Matteo Renzi per la corsa al Campidoglio apre una partita che come avversari non presenta solamente Alfio Marchini, il M5S e (forse) Giorgia Meloni, ma anche la sinistra del partito, Sel che — almeno al momento — si chiama fuori dalle primarie e appunto Ignazio Marino, il quale sembra intenzionato a organizzare una propria lista e presentarsi direttamente al voto; certo l’ex sindaco avrebbe poche possibilità di tornare in Campidoglio e molte di rosicchiare percentuali decisive.
«La sfida è impegnativa ma è aperta», dice Giachetti (che formalizzerà la candidatura prima della direzione del 22). «Ce la giochiamo», come ha sussurrato ieri ad alcuni parlamentari. Cinquantacinque anni, radicale, capo segreteria e capo di gabinetto nelle due amministrazioni guidate da Francesco Rutelli. E quindi, per dirla con Renzi, «conosce Roma e ha esperienza» e, in più, è un combattente: pronto, raccontano, a conquistare la città, quartiere dopo quartiere. Certo i politici locali pd hanno manifestato una qualche «freddezza», perché «bisogna prima sciogliere il nodo primarie» visto che solo se ci fosse Sel «Giachetti sarebbe il candidato ideale». Massimiliano Smeriglio di Sel, vicepresidente della Regione Lazio, cerca un tono moderato rispetto ai «Giachetti? Noi non ci stiamo» degli ex consiglieri comunali di Sel: «Apprezzo Giachetti, spero che faccia la campagna delle primarie come “Giachetti romano” e non come “Giachetti fiorentino”. In bocca al lupo». Senza contare che la frase di Renzi per raccontare Giachetti, «è romano e romanista», ha fatto già scattare, sui social, le proteste dei laziali.