Corriere 13.1.16
«D’Alema e Israele, un’ossessione unilaterale»
di Naor Gilon
Ambasciatore di Israele in Italia
Conoscendo
l’esperienza di Massimo D’Alema in politica estera, dovrei essere
sorpreso dalle sue dichiarazioni riguardo a Israele, così come riportate
sul vostro quotidiano ieri (nella sua intervista «All’estero non siamo
più protagonisti. Arabia e Israele da alleati a problemi»). Tuttavia,
conoscendo le sue vedute unilaterali nei confronti di Israele e il fatto
che queste distorcano la sua percezione della realtà, non sono rimasto
sorpreso. Da molti anni esiste nel signor D’Alema un’ossessione che vede
in Israele l’origine di tutti i problemi del Medio Oriente e del mondo,
a tal punto che egli è disposto a vedere in alcune organizzazioni
terroristiche degli alleati per l’Occidente preferibili alla democrazia
israeliana. Già dopo l’orribile attacco terroristico a Parigi, D’Alema
mise in relazione il terrorismo estremista islamico con il conflitto
israelo-palestinese. Anche nell’intervista di ieri D’Alema correla il
conflitto con l’atteggiamento negativo del mondo arabo verso
l’Occidente. Nel migliore dei casi si tratta di un approccio naif, nel
peggiore dei casi di una posizione ideologica anti-israeliana. L’odio di
settori del mondo musulmano nei confronti dell’Occidente (e dei suoi
stessi popoli), e certamente l’orribile terrorismo contro l’Occidente,
non è correlato al conflitto israelo-palestinese. Si tratta invece di
un’ideologia omicida e sanguinaria, che vede nello stile di vita
occidentale (democrazia, liberalismo, capitalismo) un assoluto contrasto
al suo mondo di valori, e per queste persone Israele è chiaramente un
tutt’uno con le democrazie occidentali contro cui bisogna combattere.
Purtroppo non è così per D’Alema. L’ex premier vede in Israele «un
alleato problematico» dell’Occidente, anziché vedervi ciò che è: una
parte integrante dell’Occidente e una barriera all’espansione
dell’estremismo e del fanatismo verso l’Occidente, un faro di libertà,
democrazia e diritti nel Medio Oriente. Per tutto ciò Israele merita
forse sostegno? Non secondo D’Alema. Al contrario, il signor D’Alema
continua anzi con l’ossessione di vedere proprio in Israele il punto
focale dei problemi e ad esso preferisce dei regimi «famosi» per essere
illuminati e paladini di democrazia e diritti umani, come quello
iraniano. Secondo il suo approccio, «il nemico del mio nemico è mio
amico», anche se l’amico è Hezbollah, un’organizzazione terroristica
sanguinaria, secondo la definizione della stessa Ue. Sono certo che
nell’intervista, alla domanda sulla sua visita di solidarietà di allora
in Libano, accompagnato da un uomo di Hezbollah, sia sfuggito alla sua
memoria il fatto che l’organizzazione terroristica avesse lanciato
migliaia di missili sui centri abitati israeliani, che Hezbollah ha
assassinato degli israeliani in suolo europeo nell’attentato di Burgas
in Bulgaria nel 2012, che l’organizzazione è responsabile di attentati
contro ambasciate israeliane in tutto il mondo e della morte di decine
di persone, e che la stessa organizzazione ha compiuto dei sanguinosi
attentati contro obiettivi americani in Libano. Hezbollah non si limita a
compiere omicidi politici e a imporre il proprio potere in Libano
mediante il terrorismo, ma già da tempo è coinvolto anche nella guerra
in Siria.Purtroppo l’ossessione anti-israeliana emerge anche nella
deformazione della realtà riguardo alle relazioni con l’Iran. È chiaro a
tutti che, senza le pressioni internazionali, l’Iran non sarebbe mai
nemmeno giunto a dei colloqui con l’Occidente, e non si sarebbe pertanto
raggiunto un accordo. Non si tratta di un interesse soltanto
israeliano: è prima di tutto un interesse occidentale quello di non
permettere che la bomba atomica finisca nelle mani di un regime sciita
estremista. Anche il riferimento a Rouhani come a un «riformista» cozza
con i fatti: sotto Rouhani il numero delle esecuzioni capitali in Iran è
giunto al culmine, sotto Rouhani l’Iran conduce una politica di
destabilizzazione dei Paesi del Medio Oriente, sotto Rouhani sono
attivate in Iraq delle milizie sciite che perseguitano le minoranze,
sunnite e cristiane. Ma perché guardare in faccia la realtà? Per D’Alema
è sufficiente l’ossessione contro Israele per spiegare tutto .