lunedì 7 dicembre 2015

Repubblica 7.12.15
L’intervista.
Parla Augusto Barbera candidato del Pd alla Corte: io sono a disposizione ma se trovano un altro nome sono pronto a farmi da parte
“Veto M5S assurdo difendo le riforme ma sono autonomo”
intervista di Liana Milella


ROMA. Alle 8 di sera il candidato del Pd alla Consulta Augusto Barbera passeggia con la moglie Maria Rita per le vie del centro di Bologna. Come sempre risponde al telefono ed è lui a fare la prima domanda: «C’è qualcosa di nuovo...? » Me lo dovrebbe dire lei... ha ricevuto telefonate?
«No, per la verità, siamo rimasi a quanto detto nei giorni scorsi».
Questo silenzio non la preoccupa?
«Sono tranquillo e sereno. Non ho cercato questa candidatura, l’ho solo accettata perché non avrei potuto non farlo, è un onore ricevere la proposta di andare alla Corte costituzionale».
Ha letto della preoccupazione di Mattarella? Il Pd si tirerà indietro su di lei?
«Oggi ho visto sui giornali le dichiarazioni del ministro Boschi che, a domanda se il Pd cambia idea, ha ribadito che “il nostro candidato è Barbera”».
Lei ha provato a parlare con M5S?
«No assolutamente, ma non ho neppure sentito altri. Conosco tantissimi parlamentari ma non ne ho chiamato neppure uno, al punto da ricevere qualche amichevole rimostranza. Ho solo fatto una telefonata a Zanda e Rosato (i due capigruppo del Pd di Senato e Camera, ndr.) per ringraziarli. Loro mi hanno detto che insisteranno sul mio nome».
Come si spiega che M5S ce l’abbia tanto con lei?
«Dal mio punto di vista è una preclusione inspiegabile. Per discrezione ho preferito non fare alcun passo nei loro confronti. Diventare giudice costituzionale ovviamente mi interessa, ma non fino al punto di entrare in una trattativa. Tant’è che le mie informazioni derivano dai giornali e dalle agenzie».
Che ne pensa di Modugno, il candidato di M5S?
«Ci conosciamo da una vita, è un ottimo studioso».
M5S dice che potrebbe anche votarla se il candidato forzista Sisto lascia la partita...
«...sì, ho visto, ma non posso commentare ».
Il pentastellato Toninelli la accusa di aver difeso la riforma Boschi e l’-I-talicum...
«Mah... in 50 anni di attività accademica non è certo l’unica cosa che ho fatto... ».
Col senno di poi non s’è rimproverato quell’appoggio che adesso rischia di farle perdere la Corte?
«Se lei cerca nell’archivio del Corriere della sera ci troverà un’intervista a Francesco Cossiga del 17 ottobre 2008, in cui raccontava che nel 1986 voleva nominarmi alla Consulta, ma fu bloccato dall’allora segretario del Pci Natta e dal responsabile dei problemi dello Stato Tortorella, i quali si precipitarono al Quirinale per dire che sì, io ero un ottimo compagno, ma agivo in modo troppo indipendente. Allora fu poi nominato Antonio Baldassare...».
Quindi su riforma e Italicum nessun rimorso?
«Ho sempre fatto battaglie perché ci credo».
Direbbe anche adesso se sono buone riforme?
«Se rispondo di sì poi Toninelli mi attacca... ».
Che ne pensa di Ida Nicotra come possibile giudice costituzionale?
«È una persona validissima, semmai la debolezza sta nel fatto che il gruppo di Alfano non ha concordato il nome con gli altri centristi».
Grasso e Boldrini dicono che bisogna cambiare il metodo seguito finora nella trattativa. Lei che errori vede?
«Volutamente io mi sono tenuto lontano ».
E della loro richiesta di un nome condiviso?
«Se lo trovano va benissimo, io sono sempre disponibile a farmi da parte se c’è un nome che sta bene a tutti. Ma ribadisco che la mia è una candidatura a disposizione di tutti».
A questo punto Barbera dice: «Avrei preferito non parlare, perché qualsiasi cosa dico può sembrare inopportuna... ».