martedì 29 dicembre 2015

Repubblica 29.12.15
Unioni civili, il Pd pronto a cancellare le adozioni
Palazzo Chigi impone la linea morbida per non rompere con i centristi di Alfano
Con un occhio alle amministrative
di Giuseppe Alberto Falci


ROMA. Un gioco in tre mosse: sacrificare la stepchild adoption, portare a casa la legge sulle unioni civili, rinsaldare l’asse con i centristi di Angelino Alfano. Dietro questa linea più morbida e meno ortodossa di Palazzo Chigi si nasconde un unico obiettivo: le amministrative della primavera del 2016. Dove Matteo Renzi e i suoi, in alcune città – come Napoli, Milano e Torino - metteranno sotto esame l’alleanza con i centristi. E con molta probabilità la tenuta dell’esecutivo. Inutile, dunque, forzare lo scontro sulle unioni civili. Preferibile, invece, assicura il parlamentare Pd Walter Verini, «incassare l’incassabile ». In modo da limitare le defezioni delle truppe del ministro del Viminale. «Se si stralcia la stepchild adoption, noi la votiamo subito», afferma il centrista Alessandro Pagano (Ncd). Oggi, infatti, il modello cui si ispira il Pd è quello greco. Il 23 dicembre scorso il Parlamento di Atene ha approvato una legge per legalizzare le unioni tra persone dello stesso sesso. Una legge, però, che non prevede l’adozione e l’affidamento dei figli.
Il testo Cirinnà approderà in aula al Senato il 26 gennaio. Sarà possibile presentare gli emendamenti fino al 22. A palazzo Madama, però, la tenuta del Pd non è così certa. Al netto dei cattolici, che da sempre esprimono perplessità, altri senatori dem nutrono dubbi sulla stepchild adoption al punto da chiedersi «se sia l’anticamera dell’utero in affitto». Dai vertici del Pd si invoca la calma e la prudenza: «Noi non abbiamo alcuna intenzione di aizzare una polemica, né tantomeno di dividerci. A noi conviene andare piano piano». Conferma questo approccio Walter Verini, deputato e dirigente Pd che segue il dossier: «Portare a casa il novanta per cento della legge o impantanare tutto? Io sono del primo avviso». Insomma, tutto in evoluzione.
In queste ore il premier sta ragionando sul percorso da seguire. Il primo prevede la convocazione di un coordinamento dei gruppi parlamentari. L’altro, il più probabile, conduce verso una direzione nazionale ad hoc per stabilire la linea ufficiale del partito. A riprova che il rapporto tra Renzi e Alfano sia saldo lo testimonia l’intenzione del premier di incontrare il leader Ncd con l’obiettivo di una trovare una sintesi. E votare finalmente la legge sulle unioni civile con un largo consenso. Senza perdere di vista così quello che rimane il vero obiettivo di Palazzo Chigi: le amministrative del 2016.