Repubblica 28.12.15
Banche, i risparmiatori in piazza
Oggi presidio ad Arezzo davanti all’Etruria: “Stiamo spostando i soldi in istituti esteri e Poste”
di Rosaria Amato
ROMA. In piazza per chiedere ancora una volta «quello che ci spetta, i risparmi che ci avete rubato»: il Comitato delle Vittime del salva-banche ha indetto per stamattina dalle 8.30 alle 16.30 un presidio ad Arezzo davanti alla sede di Banca Etruria. I risparmiatori contestano «l’indolenza della nuova Banca Etruria nel trovare una soluzione per le vittime di questa criminale manovra», e non accettano i paletti posti dal governo alla normativa sui risarcimenti. Infatti le quattro “good banks” hanno fatto sapere che non potranno essere oggetto di richieste di risarcimento da parte degli azionisti e dei titolari di obbligazioni subordinate delle quattro “vecchie” banche, che dovranno quindi rivalersi, come prevede la legge di Stabilità, solo sul Fondo di solidarietà, attraverso gli arbitrati. Oppure, nel caso in cui decidano di far valere in tribunale il diritto al risarcimento, si potranno rivalere sui vecchi istituti in liquidazione. Ma i risparmiatori non ci stanno: in una lettera aperta pubblicata ieri sul sito del Comitato e indirizzata a Roberto Nicastro, presidente delle quattro banche salvate, precisano di non preoccuparsi minimamente delle dichiarazioni «sulla presunta inattaccabilità delle good banks». «Saranno i giudici a stabilirlo, vi inonderemo di cause», annunciano. E nel volantino che oggi viene distribuito dai manifestanti in Corso Italia 179, sede aretina di Banca Etruria, c’è un altro annuncio: «Noi stiamo trasferendo quello che rimane dei nostri risparmi nelle filiali italiane di banche estere o in Poste italiane», è l’attuazione di quanto comunicato a Nicastro, «Contribuiremo con tutte le nostre forze a minare la già precaria stabilità delle quattro nuove banche e del sistema bancario italiano».
Mentre ad Arezzo si svolge la manifestazione di protesta dei risparmiatori, la quarta in un mese (la prima è stata il 6 a Montecitorio, la seconda il 13 alla Leopolda e la terza il 22 alla Banca d’Italia) il procuratore capo di Arezzo Roberto Rossi viene ascoltato dal Csm in merito ad eventuali profili di incompatibilità tra il suo incarico di consulente del governo per il dipartimento Affari giuridici e il suo ruolo di coordinatore delle inchieste su Banca Etruria.