Repubblica 1.12.15
Immigrati boom di arrivi ma i reati non crescono
Un furto su due è opera di stranieri A delinquere sono gli irregolari
di Vladimiro Polchi
ROMA Angel è un rapinatore seriale. Le sue vittime preferite sono le donne cinesi, perché girano con più contante delle italiane e raramente sporgono denuncia, soprattutto se irregolari. Angel ha 24 anni ed è romeno. Nei giorni scorsi gli agenti di Quarto Oggiaro l’hanno arrestato, con l’accusa di rapina aggravata. Non sarà un caso se proprio gli immigrati sono oggi il 49% dei denunciati per le rapine in strada e addirittura il 66% per i borseggi. Con casi record: nel Lazio, per esempio, l’85% degli scippatori è straniero. È la mappa criminale della nuova Italia multietnica. Ma attenzione: a delinquere sono soprattutto gli irregolari e spesso all’interno del proprio gruppo, cioè ai danni di altri stranieri. Non solo. L’equazioni “più immigrati uguale più reati” è falsa, basta vedere i dati dell’ultimo anno.
A fotografare la criminalità straniera è una ricerca del sociologo Marzio Barbagli, che attinge a dati ancora inediti del Viminale. Cosa ne emerge? Innanzitutto una notizia: il forte aumento del numero di migranti sbarcati sulla nostre coste nel 2014 non ha avuto alcun effetto sul numero dei reati commessi in Italia dagli stranieri. «Mettendo a confronto i dati del 2014 con quelli dell’anno precedente per venti reati — scrive infatti Barbagli — vediamo che la percentuale di stranieri sul totale dei denunciati subisce piccolissime variazioni, talvolta in aumento, talvolta in diminuzione ». Qualche esempio: aumentano gli immigrati che compiono furti in casa e rapine in negozi, ma calano i responsabili di tentati omicidi e rapine alle poste.
Insomma, il contributo degli stranieri alla criminalità del Paese varia molto a seconda dei delitti. Le elaborazioni di Barbagli su dati Sdi/Ssd confermano che i reati dei colletti bianchi (come corruzione e concussione) vengono commessi quasi esclusivamente dagli italiani, mentre la presenza dei migranti è massima per alcuni delitti contro il patrimonio. Vediamoli: la quota degli immigrati sul totale dei denunciati nel 2014 è del 57% per i furti in abitazione, del 60% per quelli in esercizi commerciali e addirittura del 66% per i borseggi. Alta anche l’incidenza sulle rapine contro esercizi commerciali (41%), in casa (46%) e in strada (49%). Cala molto invece nelle frodi informatiche (13%), nelle rapine contro gli uffici postali (11%) e nelle rapine contro le banche (non arriva al 6%), cioè in quei reati che rendono molto, ma che richiedono una migliore organizzazione. Non solo. I dati degli ultimi trent’anni ci dicono che gli stranieri che commettono reati nel nostro Paese sono soprattutto irregolari. Insomma: chi è in regola coi documenti quasi sempre lo è anche con la legge. La quota di irregolari va dall’80 al 90% per alcuni tipi di furto (i borseggi), il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti. È invece più bassa (dal 60 al 70%) per le risse, le lesioni dolose e gli omicidi tentati.
E la crisi economica? «Non ha avuto alcun effetto — si legge nella ricerca — sulla frequenza con cui gli stranieri commettono alcuni reati: gli omicidi consumati e tentati, le lesioni dolose, il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, le truffe informatiche, le rapine contro le banche. Ha favorito invece una crescita di furti in appartamento e borseggi, soprattutto nelle regioni centrosettentrionali. In queste regioni, la crisi ha prodotto anche un aumento delle rapine degli stranieri e in particolare di quelle più frequenti: nelle strade e nelle piazze».
Qualche dettaglio in più: dal 2010 al 2014, la quota degli stranieri denunciati per furti in appartamento, borseggi e rapine in strada è cresciuta nel Sud solo in due regioni come Abruzzo e Basilicata. Nelle grandi regioni meridionali (Campania, Calabria, Puglia, Sicilia, Sardegna) è rimasta stabile. Nelle regioni settentrionali e centrali è invece fortemente cresciuta. L’aumento è stato particolarmente rapido nel Friuli, in Trentino, in Liguria, in Lombardia e in Piemonte. «Fa un certo effetto — scrive Barbagli — vedere che nel 2014 in Liguria e in Lombardia ben tre quarti dei denunciati per furto in appartamento sono stranieri e che in Trentino, nel Friuli, nel Veneto, in Emilia, in Piemonte, in Toscana e nel Lazio lo sono i due terzi. Colpisce ancora di più — conclude il sociologo — che ormai nel Lazio quasi tutte (85%) le persone denunciate per borseggio sono straniere».