domenica 20 dicembre 2015

La Stampa 20.12.15
De Luca: Boschi? Sarebbe come sfiduciare la Venere di Botticelli
di Francesca Schianchi


«Una mozione di sfiducia alla Boschi? Siamo veramente alla barbarie, è come presentare la mozione di sfiducia alla Venere di Botticelli… Perlomeno la Boschi salvaguardiamola: in un Paese triste, grigio, burocratico, diamole l’extraterritorialità politica». Nel day after del voto in Parlamento sul ministro delle riforme, rimbalza sui telefonini della Camera il video del governatore della Campania Vincenzo De Luca che, con tono teatrale, commenta dagli schermi della campana Lira Tv il tentativo fallito di parte delle opposizioni di sfiduciare il membro più conosciuto del governo Renzi. Un frame che strappa un sorriso anche a lei, alla ministra Maria Elena Boschi, che passa la giornata chiusa nella sua stanza insieme ai collaboratori, lì a Montecitorio, a seguire i voti sulla legge di stabilità.
Partecipa alla riunione dei capigruppo (che rinvia il decreto sul Giubileo a gennaio), poi si affaccia in Transatlantico un attimo: un sorriso, nessuna dichiarazione, un saluto al capogruppo dem Ettore Rosato, all’ex ministro Maurizio Lupi, poi si richiude nel suo ufficio. «Il lavoro continua: ci siamo sentiti, ma abbiamo parlato solo di alcuni provvedimenti in arrivo», racconta il deputato aretino del Pd Marco Donati. Come dire, nessun commento in più sulla giornata di venerdì, sul voto che ha certificato la sconfitta delle opposizioni - «una leader», sospirano ispirati nell’ala renziana del Pd – tanto schiacciante da allontanare il pensiero del prossimo ostacolo da superare, la sfiducia al governo voluta dal centrodestra al Senato, laddove i numeri sono più risicati.
Da casa sua, da Laterina, il paese in provincia di Arezzo in cui è cresciuta, la difendono l’ex sindaco Massimo Gennai, che aveva come vice proprio la sua mamma («stanno cercando un capro espiatorio, ma lei non ha nessuna responsabilità in quello che è successo») e il parroco, don Mario Ghinassi, soddisfatto del voto di venerdì (ma «sarebbe andata anche meglio se ci fosse stato meno accanimento»), certo che le polemiche «sono infondate», perché «noi qui conosciamo bene la famiglia e la loro onestà di fondo». La famiglia da cui la ministra, finiti i voti sulla stabilità, potrebbe riuscire a tornare oggi. Dopo una settimana di assedio, il momento di riabbracciare quel padre vigorosamente difeso in Aula.