venerdì 18 dicembre 2015

La Stampa 18.12.15
Il nodo-rimborsi ai risparmiatori preoccupa Palazzo Chigi
di Marcello Sorgi


La scelta di Cantone e dell’Autorità anticorruzione per guidare gli arbitrati che dovrebbero consentire i risarcimenti dei clienti truffati dalle banche segnala che questo - e non tanto la mozione di sfiducia contro la ministra Boschi che sarà discussa e votata oggi alla Camera - è il fronte che più preoccupa Renzi. Il premier vuol trovare un modo per velocizzare l’esame delle richieste dei cittadini danneggiati e soprattutto un luogo, uno sportello a cui la gente possa rivolgersi, invece di andare a protestare per strada con i cartelli contro il governo.
Dal punto di vista giuridico e giudiziario infatti la questione dei rimborsi si è molto complicata. Normalmente, sull’eventualità di una truffa, toccherebbe all’autorità giudiziaria pronunciarsi, dopo aver condotto le indagini. E infatti la procura di Arezzo sta indagando sull’ipotesi che le obbligazioni fossero state spinte sul mercato dalle banche, pur nella consapevolezza che si trattasse di carta straccia che presto sarebbe stata travolta dai conti in dissesto degli istituti di credito. Purtroppo è venuto fuori che il procuratore è anche consulente del governo, di qui l’apertura di un fascicolo da parte del Csm per verificare se può continuare a coordinare l’inchiesta. Da ieri inoltre anche la Procura di Roma sta esaminando le istanze delle associazioni di consumatori contro la Banca d’Italia e la Consob.
Di fronte a questo complicato intreccio di indagini parallele, si rafforzano i rischi che si allunghino i tempi per stabilire se i diritti dei clienti mandati in rovina siano stati rispettati. Di qui la decisione di Renzi di tagliare corto e rivolgersi a un suo uomo simbolo, com’è appunto Cantone, per chiedergli di accelerare le procedure dei risarcimenti. Compito assai delicato, perché si tratterà di dire dei «sì» e dei «no», e soprattutto di arginare anche altre richieste che potrebbero venire da clienti di banche diverse dalle quattro commissariate dal governo.
Se la partita dei rimborsi si fa più complessa, Renzi invece è così poco preoccupato della mozione di sfiducia contro la Boschi che i deputati prenderanno in esame oggi da restare a Bruxelles, dove si sta svolgendo un difficile vertice sul tema dell’immigrazione. A parte il fatto che alla Camera il governo sa di poter contare su una solida maggioranza, dopo l’annuncio di Berlusconi che Forza Italia non voterà la mozione, la giornata si annuncia solo come una maratona di propaganda, che si concluderà con un voto scontato a favore della Boschi, dopo aver segnato uno scontro tra Pd e 5 Stelle all’indomani dell’intesa sui giudici costituzionali.