domenica 13 dicembre 2015

Repubblica 13.12.15
L’amaca
di Michele Serra

MATTEO Renzi dovrebbe fare una rigorosa inchiesta interna per appurare chi (fosse anche lo stesso Renzi) ha tirato fuori la storia del “Partito della Nazione”, che ogni tanto riciccia, come si dice volgarmente, da qualche incauta intervista. Se c’è un modo per disorientare più di quanto già sono disorientati gli elettori di sinistra che hanno concesso a Renzi la loro fiducia, tanta o poca non importa; se c’è un sistema infallibile per dare ragione a chi dice che il renzismo è post-ideologico al punto di avere del tutto rimosso l’impianto culturale di ciò che ancora chiamiamo sinistra, spurgato dei suoi veleni ideologici ma ancora forte dei suoi presupposti ideali; se c’è una via diretta per attribuire non solo inevitabilità, ma perfino buone ragioni alle tentazioni scissioniste o rifondazioniste o minoritarie che sono la morbosa e rovinosa passione della sinistra italiana; se c’è una via sicura per alimentare le tante voci, quelle faziose e quelle meno, che attribuiscono al renzismo una vocazione fagocitante e sotto sotto autoritaria; se c’è un modo di incrementare i voti dei Cinque Stelle, che dell’antipartitismo hanno fatto un cavallo di battaglia facilone, ma molto efficace, e in un iperpartito troverebbero il bersaglio ideale per il loro iperpopulismo; se, infine, c’è un nome che sembra inventato apposta per emulare quell’artifizio comunicativo da due soldi che fu Forza Italia; beh, quello è il Partito della Nazione.